MOLFETTA. Un lettore ci scrive denunciando i gesti “squallidi, tristi e assolutamente ingiustificabili” dei giovani molfettesi

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Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo da un lettore nostro concittadino una lettera che ha come destinatario i molfettesi, soprattutto i più giovani, e le loro brutte abitudini:
"Erano anni che d'estate non facevo due passi al lungomare della MIA città. Quest'anno, ci sono capitato due volte, ed entrambe le volte ho lascitato il lungomare pieno di rabbia e rancore, e il bello è che non so neanche nei confronti di CHI. Tanti giovani pascolano al fresco sul muretto che costeggia il mare, apparentemente sembra una cosa normale, anche piacevole a tratti. Ma molti, molti di essi si macchiano di gesti alquanto squallidi, tristi, assolutamente ingiustificabili.

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Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo da un lettore nostro concittadino una lettera che ha come destinatario i molfettesi, soprattutto i più giovani, e le loro brutte abitudini:
“Erano anni che d’estate non facevo due passi al lungomare della MIA città. Quest’anno, ci sono capitato due volte, ed entrambe le volte ho lascitato il lungomare pieno di rabbia e rancore, e il bello è che non so neanche nei confronti di CHI. Tanti giovani pascolano al fresco sul muretto che costeggia il mare, apparentemente sembra una cosa normale, anche piacevole a tratti. Ma molti, molti di essi si macchiano di gesti alquanto squallidi, tristi, assolutamente ingiustificabili.

Seduto su quel muretto, ogni trenta secondi (senza esagerare), ho sentito bottiglie di vetro infrangersi sulla spiaggia. Ininterrottamente. Per tutta la serata. Comprano, stappano, bevono, hanno il cestino/bidone a due passi, ma preferiscono sentire il rumore di una bottiglia che si rompe. Credetemi, lo fanno in molti. Moltissimi. E io mi chiedo chi ha educato questi esseri, e chi dovrebbe dargli una punizione. E pensare che molti giovani si lamentano delle spiagge impraticabili, delle banchine sporche e scomode. E poi trasformano il nostro già triste lungomare, in una discarica di vetri e rifiuti. La cosa mi rattrista, pensare di convivere nella città che amo con gente senza cervello, è desolante. Inutile chiedere che qualcuno faccia qualcosa…”

“il Fatto” più volte in passato ha segnalato come molti disservizi della nostra città siano frutto dell’ineducazione degli stessi Molfettesi e, ancora una volta, la nostra redazione resta a disposizione di coloro i quali vogliano, come il nostro lettore, esprimere le proprie considerazioni in merito: [email protected].

 

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