LIBRERIA IL GHIGNO, FIRMA COPIE DOMANI CON DIEGO CAJELLI E ANDREA SCOPETTA
Molfetta. L’appuntamento è per domani domenica 30 giugno presso la sede della libreria a partire dalle ore 11.30
Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo l'e-mail di un nostro lettore che ci racconta l'"oscura" esperienza vissuta nella notte tra il 27 e il 28 agosto scorso nei pressi di Corso Fornari:
"Cosa succede se per una notte intera, un quartiere intero resta senza illuminazione urbana? Immaginate un po’, gente che inavvertitamente mette i piedi su pupù di cane, o peggio, in una buca. Gente che sbatte su pali della segnaletica o inciampa in oggetti sparsi sul marciapiede. O peggio... Criminali, piccoli o grandi, che agiscono finalmente indisturbati, resi invisibili dal dono dell’oscurità. Le stesse cose che ho immaginato io mentre camminavo al buio, senza sapere dove mettessi i piedi.
Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo l’e-mail di un nostro lettore che ci racconta l'”oscura” esperienza vissuta nella notte tra il 27 e il 28 agosto scorso nei pressi di Corso Fornari:
“Cosa succede se per una notte intera, un quartiere intero resta senza illuminazione urbana? Immaginate un po’, gente che inavvertitamente mette i piedi su pupù di cane, o peggio, in una buca. Gente che sbatte su pali della segnaletica o inciampa in oggetti sparsi sul marciapiede. O peggio… Criminali, piccoli o grandi, che agiscono finalmente indisturbati, resi invisibili dal dono dell’oscurità. Le stesse cose che ho immaginato io mentre camminavo al buio, senza sapere dove mettessi i piedi.
Veniamo ai fatti: nella notte, tutta la notte, tra il 27 e il 28 agosto, la zona comprendente tutto Corso Fornari, tutta Via Aurelio Saffi (sua parallela) e tutte le stradine che le uniscono, sono rimaste completamente al buio. Dalle 22.00 circa, l’elettricità ha illuminato solo i condomìni di suddette vie. Giù in strada invece, niente luci. Solo buio.
Durante questa misteriosa notte, mi sono trovato, per motivi personali, a percorrere a piedi Corso Fornari più volte, e mentre la percorrevo, tra una buca e una popò, tra antifurti e allucinazioni da film horror, mi sono fatto un po’ di domande. Domande che sono aumentate quando mia madre mi ha raccontato che alle cinque del mattino, le luci erano ancora spente.
Ma è davvero possibile che nell’arco di tutta la notte neanche un addetto ai lavori ha percorso una di queste strade? Neanche un agente di qualsivoglia forza dell’ordine ha pattugliato la zona, in modo da potere accorgersi del guasto e denunciarlo a chi di dovere? Oppure era una cosa programmata? Una sorta di stand by progettato per risparmiare energia? Fatto sta che per circa otto ore, la mia è stata una di quelle che Stephen King definirebbe “Dead Zone”.
La cosa strana, davvero strana, è che anche la sera del 28 agosto, le luci hanno tardato ad accendersi: prima delle 21.00 infatti, ho temuto che ci avessero concesso a grande richiesta il bis.
Intanto a quanto pare, anche altre strade, seppure per brevi intervalli, sembrerebbero rimanere al buio.
Di una cosa sono certo: non immaginavo fosse così brutto “brancolare” nel buio cittadino, un buio così angosciante e pericoloso. E nonostante tutto il negativo di questa storia, un pensiero simpatico mi ha invaso la mente : ho pensato agli abitanti di “Gotham City”, e un po’ li ho addirittura invidiati, perché almeno loro, qualcuno che li tiene al sicuro ce l’hanno.”
Raccontateci le vostre esperienze in altre parti della città scrivendo a [email protected].
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