MOLFETTA. L’autrice della denuncia di aggressione ricevuta da un cane randagio risponde alla volontaria del canile municipale

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Molfetta - Prosegue il confronto sul problema randagismo a Molfetta: a riscriverci, oggi, è l'autrice della denuncia di aggressione ricevuta da un cane randagio pubblicata da noi lunedì 26 marzo e a cui, nei giorni seguenti, ha risposto una volontaria del canile municipale di Molfetta. Di seguito la risposta:
"Cara volontaria, prima di tutto voglio ringraziarla come cittadina molfettese per il lavoro di volontariato che svolge per la nostra città ma vorrei sottolinearle alcune cose: il mio ragazzo ha tenuto per ben 17 anni un cane e quando è morto è stato malissimo come del resto tutta la sua famiglia, lui è il primo ad accudire cani e gatti randagi che vede in difficoltà. Nonostante ciò che gli è successo continua ad amare i cani.

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Molfetta – Prosegue il confronto sul problema randagismo a Molfetta: a riscriverci, oggi, è l’autrice della denuncia di aggressione ricevuta da un cane randagio pubblicata da noi lunedì 26 marzo e a cui, nei giorni seguenti, ha risposto una volontaria del canile municipale di Molfetta. Di seguito la risposta:
“Cara volontaria, prima di tutto voglio ringraziarla come cittadina molfettese per il lavoro di volontariato che svolge per la nostra città ma vorrei sottolinearle alcune cose: il mio ragazzo ha tenuto per ben 17 anni un cane e quando è morto è stato malissimo come del resto tutta la sua famiglia, lui è il primo ad accudire cani e gatti randagi che vede in difficoltà. Nonostante ciò che gli è successo continua ad amare i cani.

Il suo amore per gli animali l’ha mostrato anche quella mattina dell’aggressione, infatti nonostante questo branco di cani gli correva incontro e abbaiava, lui non si è mosso minimamente proprio perché sa come comportarsi con i cani, solo quando ha sentito il morso alla gamba ha cercato di allontanare gli altri con la tracolla perché se si sarebbero scagliati tutti addosso non so cosa sarebbe successo; non ha preso a calci nessun cane ma per “istinto di sopravvivenza” ha cercato di difendersi! Volevo vedere proprio lei in quella situazione come si sarebbe comportata e se continuava a parlare in questo modo, non so se ha visto il morso ma non penso proprio che quei cani volessero giocare oppure se al suo posto ci sarebbe stato un bambino? Penso che lei sappia, meglio di me, che i cani in branco sono pericolosi soprattutto se sono affamati e tendono a difendere il loro territorio, ma purtroppo ora quelle zone sono abitate e quindi il problema c’è e senza se e senza ma bisogna risolverlo visto i numerosi avvenimenti Infatti, la mia segnalazione mirava a sensibilizzare le autorità competenti ad affrontare questa situazione non certamente aggredendo i cani e ovviamente non giustifico le persone che lo fanno ma capendo che i cani sono animali e come tali possono essere aggressivi e pericolosi.”

 

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