MOLFETTA. “Aldo Morto Tragedia”, sabato l’ultimo appuntamento con la rassegna “MaceTeatro”

adlomortotragedia

Molfetta - Sabato 23 giugno, alle ore 21.30, presso le "Macerie - Baracche Ribelli" in via dei Lavoratori, nella zona industriale di Molfetta, andrà di scena "Aldo Morto Tragedia", di e con Daniele Timpano. Con lo spettacolo “Aldo Morto Tragedia” si conclude la terza edizione di "MaceTeatro", edizione tematica dedicata agli anni ’70, dopo aver portato in scena Impastato e Petrone, dopo la testimonianza diretta del performer Ninni Vernola, si chiude parlando di Aldo Moro con l’attore romano Daniele Timpano.

 

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Molfetta – Sabato 23 giugno, alle ore 21.30, presso le “Macerie – Baracche Ribelli” in via dei Lavoratori, nella zona industriale di Molfetta, andrà di scena “Aldo Morto Tragedia”, di e con Daniele Timpano. Con lo spettacolo “Aldo Morto Tragedia” si conclude la terza edizione di “MaceTeatro”, edizione tematica dedicata agli anni ’70, dopo aver portato in scena Impastato e Petrone, dopo la testimonianza diretta del performer Ninni Vernola, si chiude parlando di Aldo Moro con l’attore romano Daniele Timpano.

 

 

Circa lo spettacolo Timpano dice : “Un attore nato negli anni ’70, che di quegli anni non ha alcun ricordo o memoria personale, partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, si confronta con l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo.

In scena, assieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo.

“Desolato, io non c’ero quando è morto Moro. Aldo è morto senza il mio conforto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto. Ma dov’ero io quel 9 maggio? E cosa facevo? A che pensavo? E soprattutto a voi che ve ne importa? È una cosa importante cosa facevo e che pensavo io a tre anni e mezzo? Aldo è morto, poveraccio. Aldo Moro, lo statista. Che un certo Moro fosse morto l’ho scoperto alla televisione una decina di anni dopo, grazie a un film con Volontè. Un film con Aldo morto. Ci ho messo un po’ a capire fosse tratto da una storia vera. Oh, mio Dio! Hanno ammazzato Moro? E quando? Perché? E come? Lo hanno trovato nel bagagliaio di Renault 4 rossa, undici colpi sparati a bruciapelo addosso. Oh, mio Dio! Hanno ammazzato Moro! Brutti bastardi. E vabbè, pazienza. Niente di importante. Cose che capitavano negli anni ’70. Bisognava fare la rivoluzione. Chi? Brigate rosse. Era il 9 maggio del 1978. Non avevo ancora quattro anni. Brigate rosse, sì. Ma rosse in che senso?” (Daniele Timpano)

DanieleTimpano

Daniele Timpano è nato a Roma nel 1974, studia al Conservatorio Teatrale di G.B. Diotajuti e si specializza in mimica con Fiorella D’Angelo, in drammaturgia con Alfio Petrini, in Commedia dell’Arte con Luca Negroni e in direzione scenica con Luis Ibar. Nel 1998 esordisce negli ambienti del teatro off in stretta collaborazione con Marco Maurizi che cura le musiche dei suoi primi lavori: si esibisce come voce recitante in Ogni rivoluzione è (?) un lancio di dadi dello stesso Maurizi e, come autore e interprete, in Storie di un Cirano di pezza. I primi riscontri di pubblico e critica arrivano nel 2004 con Caccia ‘l drago, vincitore del premio Le voci dell’anima, in cui viene riletta l’opera di J.R.R. Tolkien “facendo precipitare l’affollato e fantasioso mondo della fiaba in una vuota stanza beckettiana”. L’anno successivo è la volta dell’opera di memoria civile Dux in scatola. Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito, che racconta in prima persona, con un’affabulazione ricca di nonsense e humor nero, la sorte del cadavere del Duce. Finalista al Premio Scenario, dove vince il primo premio della Giuria Ombra, lo spettacolo suscita dibattito e polemiche. Riceve una certa attenzione della critica anche Ecce Robot (2008), liberamente ispirato all’opera dell’autore giapponese di cartoni animati Go Nagai. Partendo dai suoi personaggi (Jeeg Robot,Mazinga Z e tanti altri), Timpano fornisce una sorta di «autobiografia generazionale». Il testo dello spettacolo è stato pubblicato nel 2009 da Minimum Fax in Senza corpo – vici della nuova scena italiana, a cura di Debora Pietrobono. Sì l’ammore no (2009), scritto con Elvira Frosini, è stato finalista del Premio Dante Cappelletti alle arti sceniche. L’ultimo spettacolo, Risorgimento Pop (in collaborazione con Marco Andreoli), ha debuttato in prima nazionale al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari il 1º giugno 2009. Daniele Timpano è redattore della rivista online Amnesia Vivace e di Ubu Settete, periodico di critica e cultura teatrale. È stato inoltre direttore artistico dell’edizione 2003 di Ubu Settete – fiera di alterità teatrali, di cui è fra gli ideatori e organizzatori, e ha coordinato vari laboratori teatrali, letterari e musicali promossi dall’Università La Sapienza.

 

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