MOLFETTA. E adesso? Adesso formazione, impegno e vigilanza

mela marcia legalita

Molfetta - Si è svolta venerdì 29 giugno, con la partecipazione sentita, attenta, misurata, del mondo ecclesiale e civile la marcia della legalità a Molfetta. Quattro tappe dal forte significato simbolico, durante le quali si sono avvicendate letture di testi e storie di uomini che hanno pagato personalmente per difendere la legalità in questo Paese. La memoria di un sindaco, Gianni Carnicella, ucciso vent’anni fa nell’esercizio del proprio dovere, attraverso le parole commosse dei familiari e quelle severe di don Tonino Bello, pronunciate nel giorno del suo funerale.

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Molfetta – Si è svolta venerdì 29 giugno, con la partecipazione sentita, attenta, misurata, del mondo ecclesiale e civile la marcia della legalità a Molfetta. Quattro tappe dal forte significato simbolico, durante le quali si sono avvicendate letture di testi e storie di uomini che hanno pagato personalmente per difendere la legalità in questo Paese. La memoria di un sindaco, Gianni Carnicella, ucciso vent’anni fa nell’esercizio del proprio dovere, attraverso le parole commosse dei familiari e quelle severe di don Tonino Bello, pronunciate nel giorno del suo funerale.

Una testimonianza forte, e coraggiosa, quella di Daniela Marcone, che ha raccontato la vicenda inquietante del padre, Franco, Direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia, assassinato nel ’95 per aver svolto il proprio dovere con rigore ed onestà. Un intervento del nostro Vescovo, don Luigi Martella, con il richiamo determinato alla responsabilità personale ed alla formazione di una coscienza retta, capace di distinguere e scegliere sempre il bene. Il desiderio chiaro, urgente, di tutti i partecipanti alla marcia, di riflettere su questi temi e soprattutto di operare nella e per la legalità.

Questa, nel giorno in cui il Papa ha annunciato la beatificazione di don Pino Puglisi, è stata la nostra marcia, né strumentalizzata né strumentalizzante. Sicuramente ci sarà chi si eserciterà in interpretazioni e voli pindarici della fantasia e chi coglierà l’occasione per fare mille dietrologie. Da sempre siamo aperti al dialogo, ma non rinunciamo al nostro stile e al nostro messaggio, che non si aprono né si concludono con una marcia, ma hanno radici negli ordinari cammini di formazione e la prospettiva di crescere e aiutare a far crescere donne e uomini “con la coscienza sempre accesa”.  Desideriamo infine ringraziare sentitamente il corpo della Polizia Municipale, i Carabinieri e la Guardia di Finanza, nonché quanti, gruppi, parrocchie, associazioni, singoli, sono intervenuti alla marcia e quanti, formalmente, vi hanno aderito.

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