MOLFETTA. “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”: la denuncia di un lettore

100 5832

Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo denuncia inviato alla nostra redazione da un nostro lettore:
Se nel romanzo di Carlo Levi Cristo si era fermato a Eboli (ndr. “Cristo si è fermato a Eboli”), a Molfetta invece si è fermato in via Corrado Salvemini, senza però affacciarsi su via Papa Innocenzo VIII o su viale Papa Giovanni XXIII, per osservare meglio quello che dall’esterno sembra un campetto di calcio abbandonato, circondato da tanti alberi e adiacente al campetto della parrocchia “Santa Famiglia”.

Shares

Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo il seguente articolo denuncia inviato alla nostra redazione da un nostro lettore:
Se nel romanzo di Carlo Levi Cristo si era fermato a Eboli (ndr. “Cristo si è fermato a Eboli”), a Molfetta invece si è fermato in via Corrado Salvemini, senza però affacciarsi su via Papa Innocenzo VIII o su viale Papa Giovanni XXIII, per osservare meglio quello che dall’esterno sembra un campetto di calcio abbandonato, circondato da tanti alberi e adiacente al campetto della parrocchia “Santa Famiglia”.

Tra quegli alberi si nasconde una colonia felina, “una delle tante” direte voi e aggiungerete “il gatto è un animale pulito e autonomo”, certamente … fino a che non subentra l’uomo e la sua mancanza di senso etico, civico, ma soprattutto la sua nobile arte dell’ignorare i problemi laddove essi implichino impegno e responsabilità. Al di là del fatto che questa colonia sia dimenticata e i suddetti gatti abbiano infezioni agli occhi e alcuni di loro siano anche ciechi, ciò che colpisce è l’area in cui vivono. Bottiglie, piatti di plastica, pacchetti di sigarette, scatolette di cibo buttate lì quasi fosse una discarica a cielo aperto, costituiscono un’inezia rispetto al mondo nascosto sotto quegli alberi incolti e mai curati. Lì sotto si cela un regno di blatte, mobili abbandonati, assi di legno, sporcizia di tutti i tipi e, per concludere, una carcassa di gatto morto (e chissà quant’altro!).

Mi sono rivolta alle autorità competenti, ma la risposta è che non si può fare nulla poiché è impossibile accedere a un’area non comunale (poiché recintata) e inutilizzata. Nessuno può far nulla!

Per quanto altro tempo si può ignorare “il gorilla da 800 libbre che vive in soggiorno” (come dicono gli inglesi)? O forse sarebbe più opportuno restituire dignità alla città, che nasconde tale degrado in pieno centro, in uno spazio che dovrebbe essere destinato al verde e alla natura e non alla sporcizia, alle infezioni e allo sconforto, ma soprattutto restituire dignità agli animali che, nonostante l’area in cui vivono, conservano il portamento e la fierezza tipici della loro natura felina.

Perché questa situazione è ingiustamente ignorata da tutti, con il pretesto che non sia di competenza municipale?

(Raccogliamo firme affinché l’ambiente e gli animali vengano rispettati)

100 5833

100 5834

100 5835100 5836100 5837100 5838100 5841100 5842100 5843100 5844100 5845

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×