MOLFETTA. “Villa comunale o campo di calcio?”: la denuncia di un lettore

piazza garibaldi lug 2012

Molfetta - Un lettore de “il Fatto” ci scrive la seguente lettera per raccontarci, con gli occhi di un cittadino, come lentamente si sta trasformando uno dei luoghi d'incontro storici di Molfetta, la villa comunale:
“Caro Direttore,
voglio esprimere l’ennesima indignazione per il degrado di questa città: mi riferisco alla situazione della villa comunale; è sconcertante vedere come si sia trasformata in un campo di calcio (meglio, di battaglia) in cui gruppi di scalmanati lanciano pallonate in piena libertà, dando sfogo a tutta la loro esuberanza, colpendo a destra e a manca chiunque si trovi involontariamente nel loro raggio d’azione. Se poi aggiungiamo le corse in bicicletta di ragazzi di ogni età che sfrecciano incuranti delle persone, arroganti a tal punto che è il passante a doversi scusare di aver intralciato la loro corsa, allora il quadro è completo.

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Molfetta – Un lettore de “il Fatto” ci scrive la seguente lettera per raccontarci, con gli occhi di un cittadino, come lentamente si sta trasformando uno dei luoghi d’incontro storici di Molfetta, la villa comunale:
“Caro Direttore,
voglio esprimere l’ennesima indignazione per il degrado di questa città: mi riferisco alla situazione della villa comunale; è sconcertante vedere come si sia trasformata in un campo di calcio (meglio, di battaglia) in cui gruppi di scalmanati lanciano pallonate in piena libertà, dando sfogo a tutta la loro esuberanza, colpendo a destra e a manca chiunque si trovi involontariamente nel loro raggio d’azione. Se poi aggiungiamo le corse in bicicletta di ragazzi di ogni età che sfrecciano incuranti delle persone, arroganti a tal punto che è il passante a doversi scusare di aver intralciato la loro corsa, allora il quadro è completo.

Il rispetto per chi è seduto alle panchine e vorrebbe godere di un po’ di tranquillità pare essere una bestemmia.

È una bruttura vedere orde di vandali che non solo si rincorrono nello spazio centrale, ma che devastano come fosse un campo di calcio i prati circostanti dove, ricordo, si tentò di creare un piccolo giardino botanico con la piantumazione e la catalogazione di tante specie di piante e fiori. Ma, figuriamoci se il barbaro sa dell’esistenza di tutto ciò.

Ciò che è triste agli occhi diventa indignazione, constatando che il tutto avviene sotto gli occhi di inermi e ben nascosti custodi e con la latitanza completa di qualsiasi addetto alla vigilanza. Si dirà che il problema è la maleducazione dei nostri ragazzi, prima che l’assenza di controlli: è vero, ma prendiamo atto che l’educazione e il senso civico sono due termini sconosciuti in questa città e allora non possiamo che chiedere, da cittadini esasperati, che qualcuno si svegli dal torpore ed utilizzi l’autorità che possiede per imporre il rispetto che da soli non siamo in grado di avere.

Ma tant’è, l’ennesima constatazione di sdegno, in attesa di un’altra pallonata.”

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