MolFest, LE PAROLE D’ELOGIO E I RINGRAZIAMENTI DEL SINDACO MINERVINI SULLA 1°EDIZIONE DEL FESTIVAL
Molfetta. Il Sindaco Tommaso Minervini:« Un evento all’insegna dell’inclusione che ha superato ogni aspettativa»
Molfetta - Undici anni fa a Genova centinaia di migliaia di persone manifestava perché si riteneva che "un altro mondo fosse possibile", un mondo che avesse come bussola delle politiche economiche i popoli e non i profitti, incontrando dall'altra parte una delle più grandi sospensioni dei diritti democratici della storia dell'Italia repubblicana. Il collettivo "Studenti Molfettesi in Lotta" lo scorso venerdì, in una piazza Mazzini piena di colori e cartelloni esplicativi, hanno analizzato quanto accaduto a Molfetta e a Genova in quei giorni e nei mesi successivi.
Molfetta – Undici anni fa a Genova centinaia di migliaia di persone manifestava perché si riteneva che “un altro mondo fosse possibile”, un mondo che avesse come bussola delle politiche economiche i popoli e non i profitti, incontrando dall’altra parte una delle più grandi sospensioni dei diritti democratici della storia dell’Italia repubblicana. Il collettivo “Studenti Molfettesi in Lotta” lo scorso venerdì, in una piazza Mazzini piena di colori e cartelloni esplicativi, hanno analizzato quanto accaduto a Molfetta e a Genova in quei giorni e nei mesi successivi.
Hanno ripercorso la bella esperienza di quella realtà politica partecipata ed eterogenea che era il Molfetta Social Forum, con la collaborazione dei molfettesi e delle molfettesi protagoniste di quel movimento, attivo contro le multinazionali, contro le guerre imperialiste, contro le politiche economiche neoliberiste.
Gli attivisti hanno permesso agli student*, e ai numerosi passanti che si sono fermati ad ascoltare quanto detto di rivivere lo spirito di quei giorni, uno spirito di natura propositiva e non solo di denuncia nei confronti di un sistema già allora fin troppo poco egualitario nella distribuzione delle ricchezze e dei diritti fondamentali.
L’analisi si è poi spostata sulla scriteriata gestione dell’ordine pubblico nei tre giorni di Genova, dalle cariche indiscriminate di via Tolemaide del 20 luglio ai danni di un movimento pacifico, alla vile uccisione di Carlo Giuliani a Piazza Alimonda, al corteo spezzato in due e ai pestaggi individuali del 21 luglio sino alla “notte cilena” della Diaz e alle torture fisiche e psicologiche degli arrestati nella caserma di Bolzaneto.
Analisi coadiuvata dalle vive testimonianze dei nostri concittadini presenti a Genova in quei giorni e da immagini e video di controinformazione, quali “Le Strade di Genova” di Davide Ferrario e “La Trappola” del Comitato Piazza Carlo Giuliani.
La serata si è poi animata dei suoni degli Obscure Paths quartetto psichedelico strumentale che da sei anni porta avanti il proprio progetto musicale, mettendosi spesso a disposizione di iniziative politiche e di beneficenza.
Genova ha da una parte rappresentato il punto di non ritorno per un movimento letteralmente abbattuto dalla violenta carica repressiva delle forze dell’ordine al servizio dello Stato, mentre dall’altra ha determinato la nascita di un movimento e di parole d’ordine ancora oggi quanto mai attuali, quali la dialettica del 99% delle masse contro l’1% dei padronati, ripresa dai movimenti di alternativa al sistema di tutto il mondo, l’importanza della difesa dell’Acqua quale Bene Comune e delle energie rinnovabili, dimostrata dal positivo esito dei referendum dello scorso giugno, e il tema delle “guerre umanitarie”, che in virtù di una poco ben definita “esportazione di democrazia”, determinano esclusivamente nuove e peggiori forme di imperialismo politico ed economico da parte dei potenti della terra.
“Resistere, insistere e rilanciare quanto detto da quel movimento – afferma Vito Messina, membro del collettivo “Studenti Molfettesi In Lotta” – ci pare l’unica via maestra da seguire per uscire dalla crisi globale del capitalismo e dei valori dalla parte giusta, quella dei popoli! Lo spirito di Genova vivrà nelle nostre lotte, le idee di Carlo e delle compagne e dei compagni arrestati e massacrati in quei giorni cammineranno sulle nostre gambe!”.
foto: Roberta Binetti
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