MOLFETTA. La Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo risponde all’attacco del Liberatorio Politico

statua 2012 Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo

Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo di seguito la risposta dell'amministrazione della Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo al comunicato del Liberatorio Politico riguardo i contributi pubblici elargiti dal Comune di Molfetta per il restauro del simulacro dell'Assunta Vergine appartenente alla confraternita di Maria SS. Assuna in Cielo:
Non avremmo mai pensato di dover ricorrere a un comunicato ufficiale per smentire le parole di chi, di fronte all’ennesima opportunità di polemizzare, si ritrova (forse nemmeno volendolo) a disonorare la dignità di un’associazione pubblica di fedeli.

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Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo di seguito la risposta dell’amministrazione della Confraternita di Maria SS. Assunta in Cielo al comunicato del Liberatorio Politico riguardo i contributi pubblici elargiti dal Comune di Molfetta per il restauro del simulacro dell’Assunta Vergine appartenente alla confraternita di Maria SS. Assuna in Cielo:
Non avremmo mai pensato di dover ricorrere a un comunicato ufficiale per smentire le parole di chi, di fronte all’ennesima opportunità di polemizzare, si ritrova (forse nemmeno volendolo) a disonorare la dignità di un’associazione pubblica di fedeli.

Ci duole solo pubblicizzare una polemica che evidentemente voleva colpire qualcuno ma ha finito per discreditare l’operato di chi ha come scopo, tra gli altri, quello di onorare degnamente le insegne che indossa e il culto per la Vergine Maria, rispettare le norme del Codice di Diritto Canonico, i decreti emessi dal Vescovo e lo Statuto Diocesano per le Confraternite.

Siamo letteralmente allibiti dalla lettura del comunicato stampa del Liberatorio Politico che, a nostro parere lede la dignità dell’Amministrazione e la serietà del Sodalizio di Maria SS. Assunta in Cielo. Nonostante questo, ci sentiamo in dovere di rispondere alla polemica a riguardo della somma stanziata, avanzata con regolare richiesta della Confraternita, presentata e protocollata, dal Comune di Molfetta a favore del restauro del prezioso simulacro dell’Assunta e della base processionale ottocentesca di proprietà del Sodalizio.

Innanzitutto specifichiamo che i 15 mila euro elargiti con delibera comunale costituiscono la previsione di spesa quantificata per il restauro complessivo dalla bottega d’arte che ha curato le operazioni di restauro e non la spesa definitiva che sarà superiore, a seguito di elementi emersi “in corso d’opera”. Di qui la volontà dell’Amministrazione della Confraternita di indire una raccolta volontaria di oblazioni tra i membri del Sodalizio che colmeranno la discrepanza economica non “coperta” dalla somma stanziata dal Comune di Molfetta.

Non saremo certo noi a intervenire su ciò che è giusto o sbagliato fare, su quel che è giusto o sbagliato deliberare nel corso dei lavori della Giunta Comunale e su quanto un confratello come tutti gli altri e non il Sindaco e Senatore intende offrire in privato per sostenere la causa del Sodalizio.

Ci esimiamo, in questa sede, dal discutere su quanto la Confraternita rispetti lo Statuto Diocesano e il Regolamento interno sia perché non è al Liberatorio che una Confraternita deve dare prova del proprio operato e sia perché siamo pronti a dare testimonianza del fatto che l’articolo 4 dello Statuto è rispettato in ogni suo punto. La chiarezza dell’azione e l’umiltà dell’operato della Confraternita di Maria SS. Assunta non temono accuse futili e fittizie o illazioni (anche gravi, come in questo caso). Tutti i nomi dei confratelli, gli atti della e le iniziative proposte sono visibili sul sito internet della Confraternita a riprova della chiarezza con cui tutte le operazioni vengono condotte.

Chiudiamo precisando che l’Amministrazione della Confraternita dell’Assunta non intende pubblicizzare oltre l’accaduto e si esime da qualsiasi altra provocazione o comunicato che, in qualche maniera, possa ledere l’immagine di un Sodalizio che, da sempre, ambisce a rispettare i dettami imposti dalle Autorità religiose e dallo Statuto Diocesano.

foto: Domenico Minervini (www.confraternitadellassunta.it)

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