MOLFETTA. Rifondazione: “Il calvario del bilancio: il vero nodo (non più) nascosto della crisi di Azzollini”

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Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo:
Nel Consiglio comunale dello scorso 6 luglio scegliemmo di astenerci e far approvare le commissioni consiliari necessarie per discutere il bilancio non facendo mancare il numero legale della seduta, perché quella scelta avrebbe permesso di discutere senza ulteriori ritardi il bilancio comunale (altro che inciucio con la maggioranza e altre ingiurie e insinuazioni varie sentitesi nei giorni appresso).

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Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo:
Nel Consiglio comunale dello scorso 6 luglio scegliemmo di astenerci e far approvare le commissioni consiliari necessarie per discutere il bilancio non facendo mancare il numero legale della seduta, perché quella scelta avrebbe permesso di discutere senza ulteriori ritardi il bilancio comunale (altro che inciucio con la maggioranza e altre ingiurie e insinuazioni varie sentitesi nei giorni appresso).

Pensavamo che le difficoltà di Azzollini dovevano essere portate quanto prima alla prova del bilancio in consiglio, anziché ritardare il momento della chiarificazione.

Ebbene questo momento è arrivato nel Consiglio comunale odierno dove erano in discussione gli atti del bilancio e dopo una richiesta di sospensione della maggioranza, dopo solo tre degli otto punti all’ordine del giorno approvati, la maggioranza si è ritrovata in aula con soli 15 consiglieri anziché i 16 previsti.

Il dato politico è che la maggioranza mostra tutta la sua debolezza interna, e questa debolezza può essere politicamente mortale se entro il 31 agosto non viene approvato il bilancio.

Ma questo forse lo sa anche il Sindaco Azzollini che per timore dell’arrivo del Commissario prefettizio si è voluto blindare con la proroga dei dirigenti di sua fiducia nominati politicamente, ma stia tranquillo che ricorreremo a ogni mezzo e in tutte le sedi per far sloggiare i suoi dirigenti fidati.

Il sindaco nel Consiglio di oggi ha chiesto ripetutamente ai suoi consiglieri di prestare attenzione e votare il bilancio, ma appena si è assentato la maggioranza si è dispersa.

È un ricordo la corazzata berlusconiana, è un ricordo la favola elettorale della Molfetta più ricca, più bella, più sicura. Rimangono solo la crisi delle famiglie, i guai del porto e delle indagini giudiziarie, le brutture quotidiane delle strade e dei quartieri abbandonati a se stessi.

Ora tocca ai cittadini ritirare la delega in bianco data in questi anni a chi ha fatto di Molfetta una comunità spogliata di dignità e decoro.

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