MOLFETTA. Successo per lo spettacolo “Ubi Roi” della scuola di arti sceniche Arterieteatro

Ubu Roi 4

Molfetta - Una scelta non semplice, ma condivisa ed apprezzata dal pubblico, quella di proporre un testo non facile: “Ubu Roi” da parte della scuola di arti sceniche Arterieteatro, nella serata di sabato 25, presso il chiostro della Fabbrica di San Domenico di Molfetta. Lo spettacolo, tratto dall’omonima opera di Alfred Jarry, è stato, come già era successo lo scorso anno, presentato in prima nazionale proprio nella nostra città per sondare le reazioni del pubblico e per fare un omaggio a Molfetta, patria dei due bravissimi interpreti: Alessandra Sciancalepore e Leonardo Ventura.

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Molfetta – Una scelta non semplice, ma condivisa ed apprezzata dal pubblico, quella di proporre un testo non facile: “Ubu Roi” da parte della scuola di arti sceniche Arterieteatro, nella serata di sabato 25, presso il chiostro della Fabbrica di San Domenico di Molfetta. Lo spettacolo, tratto dall’omonima opera di Alfred Jarry, è stato, come già era successo lo scorso anno, presentato in prima nazionale proprio nella nostra città per sondare le reazioni del pubblico e per fare un omaggio a Molfetta, patria dei due bravissimi interpreti: Alessandra Sciancalepore e Leonardo Ventura.

“Ubu Roi” vuole essere una parodia sulla scalata al potere perpetrata con metodi abominevoli, pittoreschi, provocatori e surreali messa in scena grazie ad una scenografia povera, ma efficace realizzata dagli stessi attori che, con materiale povero e di riuso, hanno reso perfettamente i personaggi interpretati.

Concepito da Alfred Jarry sui banchi di liceo intorno al 1888-89, Ubu accompagnò tutta la vita dell’autore, diventando una geniale e rappresentativa figura mitologia, emblema di un nuovo teatro, appunto il teatro dell’assurdo.

La particolarità dello spettacolo è che l’opera, rappresentata per la prima volta nel 1896, è sempre attuale nelle sue sfumature e nella caratterizzazione dei personaggi perché porta in scena le debolezze umane: il desiderio della scalata al potere, l’indifferenza nei confronti dei più deboli, la voglia della sopraffazione sui sudditi, il disinteresse per chi sta peggio di noi, l’approfittare delle situazioni.

Non si fatica quindi a riconoscere le eterne debolezze e imperfezioni dell’essere umano accentuate maggiormente da espressioni del viso, mimica, gestualità, nonché da una colonna sonora e dal cambio del timbro vocale degli attori. I secoli passano, cambiano gli aspiranti al potere, ma la turpe essenza del genere umano, messa in risalto dall’autore e reinterpretata magistralmente dalla regia di Alessandra Sciancalepore, sopravvive al tempo e alla civiltà. Sta a ciascuno di noi, in ogni tempo e in ogni civiltà, scegliere il modo corretto di comportarsi, individuando il confine fra bene e male, fra bianco e nero.

Veramente in gamba, dominatori della scena e perfettamente rodati i due interpreti, pur proponendo il testo per la prima volta davanti ad un numeroso ed attento pubblico, giunto ad applaudirli in una calda sera d’estate.

A conclusione dello spettacolo, dopo scroscianti applausi, ha portato il suo saluto l’assessore al turismo Leo Petruzzella, che ha ribadito l’importanza formativa del teatro anche per le future generazioni ritenendo valido il progetto culturale portato avanti  dalla scuola di arti sceniche Arterieteatro.

Alessandra Sciancalepore, nel ringraziare il pubblico presente per il riscontro favorevole tributato allo spettacolo, ha illustrato i programmi della scuola che propone corsi propedeutici di teatro per bambini, ragazzi ed adulti; corsi di lettura espressiva e drammatizzata, corsi di formazione per docenti, corsi di teatro in lingua inglese e lezioni di tecnica vocale  applicata al canto.

Da lunedì 24 a venerdì 28 settembre si terranno una serie di incontri gratuiti per far conoscere alla città tutte le attività della scuola che, ricordiamolo ha sede in via Tenente Paolo Poli, 71, mentre sabato 22, con inizio alle ore 20.00, è previsto un cocktail di benvenuto per illustrare i corsi in programma.

Come ci hanno tenuto a ribadire i due attori, lo spettacolo non deve essere un modo per mettersi in mostra, ma rappresenta un momento di crescita, di confronto con il pubblico, insegna infatti ad affrontare una platea e può essere utile anche dal punto di vista professionale, come parlare in pubblico, in tante occasioni della vita. Anche la costruzione della scena e dell’arredamento, è un modo come un altro di affrontare una nuova sfida di mettersi in gioco e sperimentare. Sottolineata poi l’importanza della formazione indirizzata a tutte le fasce di età. Un messaggio hanno poi voluto che rimanesse impresso: il teatro deve aiutare il mondo ad essere migliore, concetto questo, in cui i due brillanti attori credono fermamente.

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