MOLFETTA. Successo per lo spettacolo “Storie di Nostalgie Immobili” andato di scena venerdi 31 agosto

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Molfetta - “...Io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati...”. Così recita una delle canzoni più belle di Fabrizio De Andrè, "Giugno ’73", quando parlando di una storia d’amore finita chiude il canto con queste meravigliose parole, ed a dirla tutta venerdì sera è stato così, alla fine dello spettacolo era questa la reciproca sensazione che ha coinvolto gli artisti e il pubblico. Un pubblico numeroso, bella gente che riempiva il meraviglioso spazio del chiostro di San Domenico, in ogni ordine di posto a sedere e non solo, è stato come chiudere una bella storia d’amore durata circa due ore, all’interno delle quali si sono alternate parole, risate, emozioni, ricordi e soprattutto nostalgie, che come, sapientemente, diceva Faber sono mobili e soprattutto Immobili.

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Molfetta – “…Io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati…”. Così recita una delle canzoni più belle di Fabrizio De Andrè, “Giugno ’73”, quando parlando di una storia d’amore finita chiude il canto con queste meravigliose parole, ed a dirla tutta venerdì sera è stato così, alla fine dello spettacolo era questa la reciproca sensazione che ha coinvolto gli artisti e il pubblico. Un pubblico numeroso, bella gente che riempiva il meraviglioso spazio del chiostro di San Domenico, in ogni ordine di posto a sedere e non solo, è stato come chiudere una bella storia d’amore durata circa due ore, all’interno delle quali si sono alternate parole, risate, emozioni, ricordi e soprattutto nostalgie, che come, sapientemente, diceva Faber sono mobili e soprattutto Immobili.

Lo spettacolo è stato un viaggio all’interno delle canzoni, della poesia e della vita del cantautore Genovese, una rincorsa ai suoi cani e alle sue donne, alle sue parole disegnate e segnate dalla maestria di un cantastorie e dalla noia e la solitudine della malattia, un viaggio in cui il pubblico era il viaggiatore, che seguiva con attenzione quella “Direzione ostinata e contraria” che De Andrè auspicava per tutti, affinchè ogni individuo scelga liberamente la propria strada buona o cattiva che sia, senza i condizionamenti o gli obblighi del potere. E questa sera, magistralmente interpretato da Pantaleo Annese, il cantastorie è  tornato a cantarci le sue storie.  Il giovane attore molfettese, con professionalità e simpatia,  ha tenuto il pubblico letteralmente incollato ai propri posti (anche quelli seduti per terra) fino a quando, improvvisamente, il buio ha rapito la “voce”!

Compagni  in questo viaggio sono stati alla chiatarra Vito Vilardi, artista molfettese ormai noto al pubblico e due bambini, due giovani allievi attori della scuola di teatro della compagnia “Il Carro dei Comici” di Molfetta, Claudia Gadaleta e Marco Sallustio che con la loro interpretazione “pulita” ed “innocente” hanno dato un tocco di bellezza ed intensità allo spettacolo.

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