MOLFETTA. SEL analizza la situazione politica a Molfetta

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Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo:
Stiamo attraversando una fase in cui il combinato disposto della grave crisi economica e sociale, unita alla distanza sempre più profonda che intercorre tra la classe politica, rappresentanti istituzionali e cittadini impone un cambio di passo rispetto alle consuete pratiche partitiche nel chiuso degli incontri tra segreterie. Se si vuole evitare per tempo di essere travolti dal vento gelido della disaffezione generalizzata e indiscriminata nei confronti della “cosa pubblica”, bisogna ampliare gli spazi democratici, ricorrendo a quei strumenti in grado di innescare forme di partecipazione attiva e diretta da parte dei cittadini, nel tentativo di coinvolgerli sempre più nella definizione di linee programmatiche di netta discontinuità col passato per Molfetta e per il Paese. Dobbiamo evitare che in uno scenario così desolante offerto dal continuo spreco di denaro pubblico da parte di una classe politica tutta protesa al mantenimento dei propri privilegi e messasi al servizio di cricche sempre più avide quanto esclusive, vadano dissipate anche quelle energie positive presenti nella società che, se messe in relazione, possono compiere quelle trasformazioni profonde di cui tanto se ne sente il bisogno. Siamo convinti che si possano innescare virtuose pratiche progettuali dal basso, che facciano leva su esperienze e saperi diffusi con l’ausilio degli strumenti che l’innovazione tecnologica oggi ci mette a disposizione, piuttosto che limitarsi alle sole risorse presenti all’interno dei partiti.

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Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo:
Stiamo attraversando una fase in cui il combinato disposto della grave crisi economica e sociale, unita alla distanza sempre più profonda che intercorre tra la classe politica, rappresentanti istituzionali e cittadini impone un cambio di passo rispetto alle consuete pratiche partitiche nel chiuso degli incontri tra segreterie. Se si vuole evitare per tempo di essere travolti dal vento gelido della disaffezione generalizzata e indiscriminata nei confronti della “cosa pubblica”, bisogna ampliare gli spazi democratici, ricorrendo a quei strumenti in grado di innescare forme di partecipazione attiva e diretta da parte dei cittadini, nel tentativo di coinvolgerli sempre più nella definizione di linee programmatiche di netta discontinuità col passato per Molfetta e per il Paese. Dobbiamo evitare che in uno scenario così desolante offerto dal continuo spreco di denaro pubblico da parte di una classe politica tutta protesa al mantenimento dei propri privilegi e messasi al servizio di cricche sempre più avide quanto esclusive, vadano dissipate anche quelle energie positive presenti nella società che, se messe in relazione, possono compiere quelle trasformazioni profonde di cui tanto se ne sente il bisogno. Siamo convinti che si possano innescare virtuose pratiche progettuali dal basso, che facciano leva su esperienze e saperi diffusi con l’ausilio degli strumenti che l’innovazione tecnologica oggi ci mette a disposizione, piuttosto che limitarsi alle sole risorse presenti all’interno dei partiti.

Anche per la scelta della personalità in grado di incarnare un progetto politico innovativo, Sinistra Ecologia Libertà di Molfetta valuta quale via maestra il ricorso alle Primarie. Solo così è possibile investire di ampia condivisione una candidatura in grado di liberare la città dalla morsa di potere che la attanaglia da troppi anni e che ne soffoca le enormi potenzialità. Primarie che sono occasione di confronto tra visioni e idee, che cercano gambe di massa per essere condivise e veicolate nel tessuto sociale. D’altronde le elezioni 2013 saranno teatro anche della contesa politica nazionale e nel campo del centrosinistra è già stata avviata la partita del cambiamento con l’ausilio delle Primarie di coalizione. Uno strumento al quale si pensa di apporre quei correttivi al fine di rendere più efficace la scelta da parte degli elettori, onde evitare quei tentativi di condizionamento del risultato, talvolta verificatisi in passato, da parte di forze politiche avverse.

Non è più il tempo di rinchiudersi in conventicole che si arrogano il diritto di decidere i destini di tutti, al contrario l’invito che facciamo alle altre forze politiche del centrosinistra è di aprire porte e finestre per responsabilizzare e coinvolgere l’intera nostra comunità. Usando le parole di don Primo Mazzolari: “Un mondo finisce quando sull’orizzonte della storia appaiono uomini nuovi che ne raccolgono vitalmente l’eredità sciupata da amministratori infingardi o prodighi.”

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