MOLFETTA. Nuova decisione dell’Arbitro Bancario Finanziario a tutela del consumatore sulle truffe informatiche

carte di credito truffe

Molfetta - L’Organismo si è espresso risolvendo un caso di phishing nel quale un cliente, titolare di un conto corrente, ha subito una sottrazione di cospicue somme a seguito di un attacco di phishing. Il consumatore resosi conto dei prelievi non autorizzati, ha bloccato la carta e disconosciuto le operazioni attraverso le modalità indicate dal gestore ma l’intermediario finanziario si era rifiutato di concedere il rimborso richiesto dalla vittima della truffa. Il titolare del conto corrente si è dunque rivolto all’Arbitro Bancario e Finanziario che ha riconosciuto la responsabilità della Banca per non aver predisposto gli idonei sistemi di protezione contro le truffe perpetrate per via telematica ed il consumatore quindi ha ottenuto il risarcimento richiesto e il rimborso delle spese sostenute.

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Molfetta – L’Organismo si è espresso risolvendo un caso di phishing nel quale un cliente, titolare di un conto corrente, ha subito una sottrazione di cospicue somme a seguito di un attacco di phishing. Il consumatore resosi conto dei prelievi non autorizzati, ha bloccato la carta e disconosciuto le operazioni attraverso le modalità indicate dal gestore ma l’intermediario finanziario si era rifiutato di concedere il rimborso richiesto dalla vittima della truffa. Il titolare del conto corrente si è dunque rivolto all’Arbitro Bancario e Finanziario che ha riconosciuto la responsabilità della Banca per non aver predisposto gli idonei sistemi di protezione contro le truffe perpetrate per via telematica ed il consumatore quindi ha ottenuto il risarcimento richiesto e il rimborso delle spese sostenute.

“L’Arbitro Bancario Finanziario – ha commentato l’avvocato Annacora Azzollini, consulente legale del Movimento Consumatori Molfetta – ha riconosciuto, con questa decisione, che oltre al dovere dell’utente di prestare sempre la massima diligenza nell’utilizzo dei propri codici di accesso al servizio di home banking, è altrettanto fondamentale il dovere di diligenza dell’intermediario finanziario che deve adottare tutte le cautele necessarie per proteggere adeguatamente la clientela dal rischio sempre più frequente di truffe informatiche”.

Il caso risolto dall’Arbitro Bancario Finanziario non è isolato (una decisione analoga in tema di rimborso per vittime di frodi informatiche era stata presa lo scorso marzo) e conferma un andamento positivo: basti dire che nel primo anno di attività, l’ABF ha risolto in favore della clientela il 61% dei casi.

“Il consumatore che intende risolvere, tramite questo sistema, una lite con le banche in tema di operazioni e servizi bancari e finanziari – spiega infine il consulente del Movimento Consumatori Molfetta – può avvalersi del valido aiuto delle associazioni dei consumatori per la presentazione delle proprie istanze”.

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