MOLFETTA. “Primi Blues… The lost Song”: gli E7 Bluesedelic fanno reincontrare Allen Ginsberg e Bob Dylan

BOB DYLAN

Molfetta - Giovedì 1° novembre, alle ore 20.30, presso la libreria "il Ghigno" si svolgerà l'evento "Primi Blues... The lost Song" durante il quale il gruppo E7 Bluesedelic faranno reincontrare Allen Ginsberg e Bob Dylan. “Pur avendo studiato piano e violino per un anno senza successo durante gli anni trenta e pur avendo cantato in stanze da bagno e su ponti solitari nel decennio successivo...” così Allen Ginsberg racconta del suo rapporto con il mondo dei suoni nella raccolta First Blues, nata per un capriccio della sorte nei primi anni settanta, dall’incontro fra il bardo psichedelico e il menestrello Bob Dylan. Anni concitati e creativi, fra guerra del Vietnam, edonismo del capitalismo e nuove sacche di povertà, Nixon e lo scandalo Watergate, la CIA implicata nella revisione degli affari del pianeta, New York al centro della nuova rivoluzione culturale e la poesia, veicolo portante nella coscienza dei non omologati.

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Molfetta – Giovedì 1° novembre, alle ore 20.30, presso la libreria “il Ghigno” si svolgerà l’evento “Primi Blues… The lost Song” durante il quale il gruppo E7 Bluesedelic faranno reincontrare Allen Ginsberg e Bob Dylan. “Pur avendo studiato piano e violino per un anno senza successo durante gli anni trenta e pur avendo cantato in stanze da bagno e su ponti solitari nel decennio successivo…” così Allen Ginsberg racconta del suo rapporto con il mondo dei suoni nella raccolta First Blues, nata per un capriccio della sorte nei primi anni settanta, dall’incontro fra il bardo psichedelico e il menestrello Bob Dylan. Anni concitati e creativi, fra guerra del Vietnam, edonismo del capitalismo e nuove sacche di povertà, Nixon e lo scandalo Watergate, la CIA implicata nella revisione degli affari del pianeta, New York al centro della nuova rivoluzione culturale e la poesia, veicolo portante nella coscienza dei non omologati.

L’Allen Ginsberg poeta ed agitatore arriva a New York e alle sue marce pacifiste caricate dalla polizia, demolisce le certezze spirituali occidentali aprendo nuove finestre al buddismo zen e all’armonia rivoluzionaria orientale e capovolge la composizione poetica, riportandola a immagini nell’ordine dettato dalla psiche, eliminando i nessi grammaticali per un nuovo fluire della parola e del verso.

A New York nel 1971, mentre bombardano Saigon e l’aria è pregna di gas lacrimogeni, ad un reading tenuto nel Greenwich Village, i poeti Beat improvvisano per oltre un’ora sul tema: “perchè scriver poesia su carta quando bisogna tagliar alberi per far libri di poesia?”.

Fra il pubblico è presente Bob Dylan che raggiunge Ginsberg.

È affascinato dalla possibilità d’utilizzare la lingua poetica grazie all’improvvisazione tematica come i grandi del jazz  con i suoni.

Da quest’incontro nasce una collaborazione artistica e umana che sarebbe dovuta sfociare in una registrazione discografica. Assieme il poeta e il menestrello compongono, improvvisano, scrivono testi e spartiti che rimarranno purtroppo solo carta stampata e video di repertorio.

Entreranno in uno studio discografico e ne verrà fuori solo un brano chiamato “Vomit Express”.

Ginsberg registrerà poi con altri musicisti una parte di quelle odi antimilitariste, libertarie, dissacranti o di sconfinata dolcezza sensuale, scritte sulla tomba di Jack Kerouac e nella lingua del blues perchè “gli antichi blues rappresentavano un veicolo per pensieri sessuali e politici intensamente funky”.

Conflitti sociali, la ricerca della guerra come motore per l’economia, la degradazione della vita cittadina, la ricerca dell’amore che ai tempi dell’iPad, dell’iPhone, dell’io diventano temi mai così attuali come quei blues “dimenticati” in scaffali di carta da alberi.

Nasce qui l’interesse e la voglia del cantiere artistico E7 Bluesedelic, e alla passione per blues e poesia, di dar suono, vita, parola e rileggere quelle canzoni dimenticate.

Lost Songs: primi blues per un cambiamento e mantra di pace per una rivoluzione!

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