AL TEATRO BABILONIA DI MOLFETTA GIACOMO DIMASE IN “SPAIDERMEN”
Molfetta. Lo spettacolo fa parte della rassegna Trame Contemporanee e andrà in scena lunedì 8 luglio
Molfetta - Si è conclusa domenica 28 ottobre la mostra temporanea fotografica allestita presso la saletta conferenze del Museo Diocesano di Molfetta. Sono stati 739 i visitatori che hanno apprezzato l’iniziativa con commenti che raccontano di un legame intenso della città con altre parti del mondo. È noto che i molfettesi d’America, del Venezuela, dell’Argentina, dell’Australia e via dicendo sono un estremo avamposto della nostra città ma che sentissero così forte il legame con la Madonna dei Martiri e con i propri riti di fede è una cosa che a vederla, toglie il fiato ed accarezza l’animo.
Molfetta – Si è conclusa domenica 28 ottobre la mostra temporanea fotografica allestita presso la saletta conferenze del Museo Diocesano di Molfetta. Sono stati 739 i visitatori che hanno apprezzato l’iniziativa con commenti che raccontano di un legame intenso della città con altre parti del mondo. È noto che i molfettesi d’America, del Venezuela, dell’Argentina, dell’Australia e via dicendo sono un estremo avamposto della nostra città ma che sentissero così forte il legame con la Madonna dei Martiri e con i propri riti di fede è una cosa che a vederla, toglie il fiato ed accarezza l’animo.
Ci sono grandi temi che con molta facilità rischiano di cadere nel dimenticatoio o di passare sui libri di storia alla pari di eventi di un passato a noi lontano. L’emigrazione in Puglia e dei pugliesi è ancora per molti un fatto della microstoria familiare che si custodisce con affetto. Eppure tra i giovani tale fenomeno rischiava e rischia di assumere i tratti nebulosi di una fotografia in bianco e nero, perché non siamo più abituati a raccontare ed ancor meno ad ascoltare. Sarà stato anche questo uno dei motivi che ha spinto l’ufficio regionale Pugliesi nel Mondo ad indire nel 2011 un concorso fotografico, poi trasformatosi in mostra, offrendo al Museo Diocesano la possibilità di cimentarsi su un tema così caro al suo territorio.
Sono stati esposti circa 40 scatti, troppo pochi per chi ha vissuto sulla propria pelle o su quella di alcuni parenti tali vicende, troppi forse per riuscire ad ascoltare correttamente le storie che ogni foto è in grado di raccontare. Così ti soffermi dinanzi alla foto di un matrimonio in cui oltre gli sposi la restante parte dei soggetti fotografati sono uomini e scopri un particolarissimo dettaglio del fenomeno emigrazione che vedeva gli uomini precedere le donne nei luoghi dove ci si trasferiva alla ricerca di fortuna. E così per ognuna delle altre foto.
Il punto di forza della mostra di via Entica della Chiesa, organizzata dalla FeArT in collaborazione con l’Ass. “Oll muvi” è stata la proiezione del filmato “Hoboken Italian Festival” grazie al quale molti hanno scoperto la festa americana della Madonna dei Martiri andando a riscoprire quel senso di appartenenza al proprio territorio che ci rende molfettesi al di là del luogo in cui ci troviamo.
Numerose le associazioni cittadine e le scolaresche che hanno visitato la mostra in undici giorni effettivi di apertura al pubblico. Tra questi anche alcuni emigrati.
Il Museo Diocesano continua a dialogare con il suo territorio dimostrandosi aperto a sempre nuove collaborazioni e guardando a linguaggi moderni, come la fotografia, che permettono di affrontare i temi identitari del territorio in cui è inserito, promuovendo iniziative culturali che si offrono gratuite ai visitatori.
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