MOLFETTA. Il Liceo Classico secondo classificato al concorso nazionale “Giovani idee”

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Molfetta - La scuola che resiste, la scuola che elabora, la scuola che partecipa e sperimenta la democrazia. Nel giorno della protesta, la classe III C del Liceo Classico ha manifestato a suo modo, vincendo il secondo premio al concorso nazionale organizzato dall’”Associazione Giovani Idee” sul tema: “Generazione della crisi. Quale domani (si) attende un giovane se “il futuro non è più quello di una volta”?”. Sedici scuole provenienti da tutte Italia si sono misurate con un tema che fa paura, quello della crisi economica e delle sue conseguenze, soprattutto sulle nuove generazioni, producendo cortometraggi, fra i quali quello sceneggiato, girato e montato dalla III C ha meritato il secondo premio.

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Molfetta – La scuola che resiste, la scuola che elabora, la scuola che partecipa e sperimenta la democrazia. Nel giorno della protesta, la classe III C del Liceo Classico ha manifestato a suo modo, vincendo il secondo premio al concorso nazionale organizzato dall’”Associazione Giovani Idee” sul tema: “Generazione della crisi. Quale domani (si) attende un giovane se “il futuro non è più quello di una volta”?”. Sedici scuole provenienti da tutte Italia si sono misurate con un tema che fa paura, quello della crisi economica e delle sue conseguenze, soprattutto sulle nuove generazioni, producendo cortometraggi, fra i quali quello sceneggiato, girato e montato dalla III C ha meritato il secondo premio.

Il filmato “I colori della crisi”, nato dal confronto di idee interno alla classe, è stato apprezzato per l’accuratezza nella produzione e l’utilizzo di linguaggi diversi, non solo quello verbale, ma anche quello per immagini e simboli, che emerge in particolare nella scena finale. Gli alunni ne sono stati gli ideatori, gli attori, con in coinvolgimento anche dei loro genitori, ed i montatori, per un prodotto che, pur nella consapevolezza delle difficoltà del momento attuale, è attraversato da quello che in altri tempi si sarebbe definito l’ottimismo della (buona) volontà.

La fase finale del concorso si è svolta a Bergamo nei giorni 23 e 24 novembre, collocata all’interno di un convegno dal titolo: “Generazione della crisi. C’è ancora spazio per i sogni delle giovani generazioni?”. Momenti salienti gli incontri con lo scrittore Edoardo Nesi e l’ex allenatore di calcio Emiliano Mondonico, ma soprattutto la tavola rotonda di sabato 24, presenti il ministro Corrado Passera, l’on. Matteo Colaninno, Savino Pezzotta e Tadeusz Konopka, corrispondente Ansa da Varsavia, coordinata da Giorgio Gandola, direttore de “L’Eco di Bergamo”.

Gli alunni hanno ascoltato l’invito a tratti deciso a rimboccarsi le maniche, a considerare chiusa e definitivamente, l’epoca del lavoro fisso e sicuro e magari vicino casa, a mettersi piuttosto in sintonia con l’idea di un loro futuro da giocarsi lavorativamente in altri paesi e continenti, da ridecidersi continuamente, senza considerare conclusa al momento del diploma e della laurea la fase della formazione. Soprattutto nelle parole del rappresentante del Governo, la crisi è stata dipinta quasi come un’opportunità di trasformazione, più che come spauracchio, quale era stata rappresentata dagli studenti i molti dei filmati in concorso.

La docente referente del progetto, prof.ssa Maddalena Salvemini, lì con deroga del Collegio docenti rispetto alle iniziative di protesta decise dalla scuola, ha colto l’occasione della presenza del ministro Passera per effettuare un intervento e ricordare le ragioni della protesta, non a salvaguardia corporativa degli insegnanti, ma della scuola pubblica, perché: “Difendere la scuola pubblica è difendere la democrazia”.

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