AL TEATRO BABILONIA DI MOLFETTA GIACOMO DIMASE IN “SPAIDERMEN”
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Molfetta - E’ un momento di preghiera, di riunione fra amici, in cui si abbattono barriere e non contano gradi; è un occasione di bilanci e previsioni, un incontro in cui prevalgono valori, ideali e il senso di appartenere ad un'unica famiglia, quella del Corpo delle Capitanerie di Porto che il 4 dicembre, in occasione di Santa Barbara festeggiano la loro patrona, protettrice anche dei Vigili del Fuoco, dei minatori e degli artificieri. Alla presenza del sub commissario Marzano, in rappresentanza del dott. De Girolamo, del sindaco di Giovinazzo, il dott Tommaso De Palma, del comandante dei Vigili Urbani di Giovinazzo e della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta, dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, dell’Associazione Eredi della Storia è stata celebrata presso il Duomo di Molfetta la Santa messa officiata dal Vescovo della diocesi, Mons. Luigi Martella, il quale ha ribadito il legame fra l’antica Cattedrale di Molfetta e i primi martiri, fra cui spicca proprio Santa Barbara.
Molfetta – E’ un momento di preghiera, di riunione fra amici, in cui si abbattono barriere e non contano gradi; è un occasione di bilanci e previsioni, un incontro in cui prevalgono valori, ideali e il senso di appartenere ad un’unica famiglia, quella del Corpo delle Capitanerie di Porto che il 4 dicembre, in occasione di Santa Barbara festeggiano la loro patrona, protettrice anche dei Vigili del Fuoco, dei minatori e degli artificieri. Alla presenza del sub commissario Marzano, in rappresentanza del dott. De Girolamo, del sindaco di Giovinazzo, il dott Tommaso De Palma, del comandante dei Vigili Urbani di Giovinazzo e della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta, dei rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma, dell’Associazione Eredi della Storia è stata celebrata presso il Duomo di Molfetta la Santa messa officiata dal Vescovo della diocesi, Mons. Luigi Martella, il quale ha ribadito il legame fra l’antica Cattedrale di Molfetta e i primi martiri, fra cui spicca proprio Santa Barbara.
Il vescovo inoltre si è detto molto contento di prendere parte a questa celebrazione proprio perché nell’occasione incontra le istituzioni civili e militari, quindi è un momento di scambio e confronto oltre che di vicinanza. Ha poi narrato la vicenda personale di Santa Barbara, la sua fede incrollabile che la portò a mettersi contro la sua stessa famiglia che non voleva che si convertisse al cristianesimo, tanto che lo stesso padre, prima la rinchiuse in una torre e poi la decapitò. Nel momento in cui uccide la figlia viene folgorato da un fulmine e da qui il nome di santa Barbara viene legato al fuoco, alle munizioni diventando la protettrice di artificieri, minatori, vigili del fuoco, Marina Militare e minatori. Infatti si usa definire “Santa Barbara” il deposito di munizioni. Della Santa, originaria della Turchia, vengono conservate le spoglie mortali nella Cattedrale di Rieti. Proprio per la sua fede forte e per aver lanciato un messaggio dirompente può essere presa di esempio oggi, visto il momento di crisi spirituale che stiamo attraversando e in occasione dell’anno della fede,proclamato ad ottobre da Santo Padre. Il Vescovo ha invitato ad accantonare l’uso smodato della parola crisi, a guardare al futuro con fiducia e speranza esortando alla corresponsabilità, all’impegno, a fare ciascuno la propria parte nel miglio modo possibile. Ha poi ribadito l’importanza della testimonianza dei santi, i germogli più belli della Chiesa. Ha poi elogiato l’impegno e il senso del dovere del Corpo delle Capitanerie di Porto e in generale dei militati, a servizio della società, che garantiscono il rispetto della legalità. A conclusione della cerimonia ha preso la parola il comandante della capitaneria di Porto di Molfetta, il capitano di Fregata Alessandro Ducci che ha ringraziato tutti i presenti e il personale, sempre vicino e collaborativo, come un’unica famiglia. Ha poi sottolineato il grave momento di crisi che sta vivendo la marina mercantile e il comparto della pesca, ribadendo la vicinanza degli uomini della Capitaneria alle loro problematiche. Il settore della pesca vive una profonda trasformazione,bisogna infatti pensare ad una pesca sostenibile, più in linea con i tempi. Molti hanno ripreso in mano il libretto di navigazione, come ultima speranza per garantire un futuro alla famiglia e ai figli. Il comandante ha continuato affermando che si vive in un periodo di ristrettezze economiche; tagli ingenti hanno colpito anche il settore militare ma, nonostante tutto è stata inaugurata la nuova caserma, contando sul sacrificio e sulla dedizione degli ufficiali e di tutto il personale. Nelle sue parole quindi un messaggio di speranza e un augurio per tempi migliori; un pensiero poi non poteva non andare ai due marò del San Marco, ingiustamente trattenuti in India, mentre compivano il loro dovere. Sempre di grande commozione il momento della recita della preghiera del marinaio che idealmente unisce tutta la gente di mare sotto comuni ideali e valori. Tutti i convenuti poi si sono spostati per un momento conviviale presso la sede della Capitaneria dove il Comandante ha consegnato al 1° maresciallo luogotenente Domenico Suriano la medaglia Mauriziana per 10 lustri di servizio nel Corpo delle Capitanerie di Porto.
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