MolFest, LE PAROLE D’ELOGIO E I RINGRAZIAMENTI DEL SINDACO MINERVINI SULLA 1°EDIZIONE DEL FESTIVAL
Molfetta. Il Sindaco Tommaso Minervini:« Un evento all’insegna dell’inclusione che ha superato ogni aspettativa»
Molfetta - Si rinnova ancora una volta il sodalizio culturale, artistico e sociale fra il Museo Diocesano di Molfetta e le diverse realtà che interagiscono sul territorio promuovendo eventi, concerti, libri e conferenze. Questa volta la Società Cooperativa FeArt si è fatta promotrice , all’ interno dello splendido Auditorium, del concerto “Miragre . Le Cantigas de Santa Maria nell’ Adriatico di Bisanzio” dell’ Ensemble Calixtinus che si è esibita con un altro gruppo musicale di valore, qual è le “Faraualla”. La stupenda esibizione, che ha registrato il tutto esaurito e che ha visto convergere in città anche appassionati giunti da paesi limitrofi, e’ stata preceduta da una conferenza in cui è stata illustrata l’ attività dell’ ensamble, che vanta al suo attivo venti anni di presenza nel panorama musicale e numerosissimi concerti in Italia e all’ estero, ma anche da un seminario di studi per addetti ai lavori.
Molfetta – Si rinnova ancora una volta il sodalizio culturale, artistico e sociale fra il Museo Diocesano di Molfetta e le diverse realtà che interagiscono sul territorio promuovendo eventi, concerti, libri e conferenze. Questa volta la Società Cooperativa FeArt si è fatta promotrice , all’ interno dello splendido Auditorium, del concerto “Miragre . Le Cantigas de Santa Maria nell’ Adriatico di Bisanzio” dell’ Ensemble Calixtinus che si è esibita con un altro gruppo musicale di valore, qual è le “Faraualla”. La stupenda esibizione, che ha registrato il tutto esaurito e che ha visto convergere in città anche appassionati giunti da paesi limitrofi, e’ stata preceduta da una conferenza in cui è stata illustrata l’ attività dell’ ensamble, che vanta al suo attivo venti anni di presenza nel panorama musicale e numerosissimi concerti in Italia e all’ estero, ma anche da un seminario di studi per addetti ai lavori.
A Giovannangelo de Gennaro e a Nicola Nesta, fondatori negli anni novanta dell’ Ensemble Calixtinus va il merito di aver reso fruibile e di aver diffuso il repertorio di musica sacra e antica anche fra un pubblico di non esperti avvicinandolo anche giovani. La Puglia, proprio per la sua posizione strategica, ha rappresentato da sempre un crocevia dove culture diverse si sono fuse e contaminate; da qui la nascita di questo progetto che pone la nostra Regione a confronto con repertori diffusi tra i popoli del mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia. I “ Calixtinus”ispirano il proprio nome all’ omonimo codice medioevale che raccoglie canti e testi dedicati a San Giacomo ed al cammino di Santiago de Compostela , definendo l’ ambito della propria ricerca sulle pratiche vocali e strumentali dei secoli tra l’ XI ed il XIV. Oltre alla passione musicale vi è da parte dei componenti del gruppo, un grande lavoro di ricerca scientifica sui testi storici,linguistici ed iconografici che hanno segnato la tradizione musicale del Mediterraneo. Il gruppo che si è contraddistinto negli anni per collaborazioni prestigiose ed istituti di ricerca di rilievo internazionale ha partecipato ai festival di tutta Europa, mentre nella serata presso il Museo Diocesano il pubblico ha avuto modo di apprezzarli insieme allo splendido quartetto polifonico pugliese tutto femminile delle “Faraualla” che utilizza la voce come strumento. La perfetta acustica dell’ Auditorium Achille Salvucci ha esaltato ancora di più questi antichi suoni che sembravano giungere da molto lontano nello spazio e nel tempo, rendendo veramente unica ed indimenticabile la serata. Le voci divine delle quattro protagoniste hanno trasportato gli ascoltatori presso la corte di Alfonso X,quando nacquero diverse forme artistiche, alcune delle quali frutto di commistioni e fusioni di culture. Il repertorio scelto per il concerto molfettese ha compreso un brano strumentale, sette cantigas di miracoli, quasi tutte di orientale, e una lode, la maggior parte delle quali inedite. Sembrano quasi nenie, con suoni che si ripetono cullando l’ ascoltatore. I canti sono stati accompagnati da preludi strumentali ispirati alle musiche del Mediterraneo che sono serviti da filo conduttore all’ unico brano strumentale di tradizione marocchina proveniente dalla musica colta dell’ Al- Andalus. Il direttore artistico Giovannangelo de Gennaro si è detto orgoglioso di essere partito da Molfetta nel lontano 1992 e di aver raggiunto così brillanti risultati, testimoniati anche dal calore espresso da pubblico e dai numerosissimi applausi tributati all’ esecuzione di grande fascino. Fra le peculiarità dell’ ensemble, quella di ricostruire le tradizioni del periodo medioevale e tradizionale della Puglia, punto di passaggio dell’ Italia meridionale di cristiani , musulmani ed ebrei. Da apprezzare l’ approfondita ricerca dedicata al recupero dei manoscritti locali allo scopo di ridare vita a quella musica che fa parte del patrimonio culturale e storico della nostra regione. In parallelo, così come dimostrato dal concerto, l’Ensemble ha affrontato diversi repertori vocali e strumentali del medioevo, con particolare interesse nei confronti delle tradizioni extraeuropee dal vicino oriente all’ Asia centrale. Grandi protagoniste della serata le splendide voci del quartetto vocale Faraualla, nato nel 1995 e che ha fra le sue peculiarità la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti. Il gruppo polifonico è capace di fondere culture differenti proponendo sintesi originali in cui emergono le loro radici musicali. La Puglia è fortemente presente nella formazione barese a cominciare dal nome. Il raffinato concerto è diventato un progetto discografico, grazie anche a don Gino Samarelli, fondatore dell’ Associazione Culturale Digressione Contemplativa e direttore artistico della etichetta discografica “Digressione Music”.
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