MOLFETTA. Guglielmo Minervini: “Il 2012 è stato l’anno dei cantieri”

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Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo:
Il 2012 è stato l’anno dell’apertura dei cantieri. La realizzazione delle infrastrutture è un processo di straordinaria complessità, il cui compimento richiede uno sforzo eccezionale e continuo che quest’anno si è lasciato alle spalle gran parte delle vischiosità procedurali. Siamo giunti alla fine e da nord a sud della Puglia finalmente dai progetti si passa alle opere che delineano la nostra visione del futuro: i cittadini sono al centro delle politiche della mobilità. Questo significa metterli in condizione di utilizzare di più i mezzi di trasporto pubblico locale offrendo loro un’alternativa credibile all’uso dell’auto privata. In questa direzione stanno andando tutti i nostri sforzi.

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Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo:
Il 2012 è stato l’anno dell’apertura dei cantieri. La realizzazione delle infrastrutture è un processo di straordinaria complessità, il cui compimento richiede uno sforzo eccezionale e continuo che quest’anno si è lasciato alle spalle gran parte delle vischiosità procedurali. Siamo giunti alla fine e da nord a sud della Puglia finalmente dai progetti si passa alle opere che delineano la nostra visione del futuro: i cittadini sono al centro delle politiche della mobilità. Questo significa metterli in condizione di utilizzare di più i mezzi di trasporto pubblico locale offrendo loro un’alternativa credibile all’uso dell’auto privata. In questa direzione stanno andando tutti i nostri sforzi.

Partiamo dalla connessione alta capacità Napoli-Foggia-Bari-Lecce-Taranto. Il cantiere del primo tratto pugliese Bovino-Cervaro è in fase di completamento. E’ solo un piccolo tratto di un lungo percorso che permetterà alla Puglia di collegarsi alla rete di alta velocità che corre lungo la dorsale adriatica. Adesso i lavori dovranno partire sull’asse campano.

Foggia diventerà un hub del trasporto ferroviario. Stiamo realizzando un intervento di velocizzazione della linea fino ad Apricena con l’obiettivo di arrivare nel 2015 a Sannicandro Garganico. 40 milioni di euro investiti per raggiungere da Foggia le spiagge del Gargano in meno di un’ora contro le quasi due ore attuali.

Nel Salento è in corso un intervento storico con il quale le FSE usciranno dalla preistoria delle ferrovia. Un cantiere da 121 milioni di euro per sostituire le rotaie del 1904 e i vecchi impianti di segnalamento da Zollino a Santa Maria di Leuca e permettere a treni, finalmente moderni ed efficienti, di viaggiare fino a 120km/h contro gli attuali 40km/h. L’abbiamo definita una grande metropolitana leggera al servizio dei comuni salentini che trasferirà su ferro quote importanti del trasporto oggi su gomma.

Ed è in corso anche l’elettrificazione della linea ferroviaria Bari-Martina Franca, finanziata con 74 milioni di euro di fondi Fesr, per completare l’anello ferroviario Bari-Rutigliano-Putignano-Adelfia e la tratta Putignano-Martina, destinata ad arrivare fino a Taranto.

Proprio a Taranto sono concentrati i più grossi interventi infrastrutturali. Il primo attualmente in corso è la realizzazione della piastra logistica nel porto. Un cantiere da 190 milioni necessario a realizzare l’interscambio fra due o più modalità di trasporto (strada – ferro – mare) in un’area dotata di adeguati collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale nazionale. Nel progetto è prevista la costruzione di magazzini merci anche refrigerati, la strada dei moli, l’ampliamento del 4^ sporgente, la darsena ad ovest del 4^ sporgente. E in questi giorni partita la procedura di appalto per la progettazione esecutiva dell’allargamento del molo polisettoriale che grazie agli 80 milioni disponibili permetterà il dragaggio dei fondali e l’attracco delle grandi navi portacontainer. I contenitori una volta scaricati potranno essere aperti nella piastra logistica e solo così si potrà generare nuova economia e nuova occupazione.

Ha un valore in sè aprire oggi un cantiere a Taranto. Rompe il muro del fatalismo e della rassegnazione. Finalmente si muove qualcosa dopo anni in cui il porto è stato solo evocato come via per offrire alla città una valida alternativa di sviluppo al siderurgico.

Ma per un cantiere che si apre c’è uno che si sta chiudendo. Quello del passante ferroviario con l’aeroporto di Bari, che permetterà il prossimo anno di raggiungere in treno l’aerostazione sia da Bari che da tutti i comuni a nord di Bari serviti dalla Ferrotramviaria.

E non ci fermiamo. I primi mesi del prossimo anno l’Anas potrà avviare i lavori per le aste di collegamento sulla statale 16bis, una a sud della zona industriale di Molfetta e l’altra subito dopo Cala Olidda e a sud di Giovinazzo in corrispondenza dello svincolo con Bitonto per il valore di 20 milioni. Appalteremo i lavori per la bretella ferroviaria del sud-est barese, 135 milioni necessari a completare il raddoppio della linea tra Rutigliano e Bari scalo, con l’interramento dei binari a Triggiano e Capurso. Si potrà realizzare così una cadenza di partenza dei treni con il capoluogo metropolitano ai venti minuti. Lo stesso obiettivo sarà realizzato da Bari a Barletta lungo la linea della Ferrotramviaria con il raddoppio della tratta Ruvo – Corato e l’interramento nel comune di Andria anche questo in fase di appalto per 180 milioni.

Una rivoluzione nell’architettura di porti, aeroporti, strade e ferrovie, il cui obiettivo è duplice. Da un lato integrare sempre più armonicamente le identità territoriali del sistema Puglia e dall’altra connettere il nostro territorio con il Paese, con il Mediterraneo e con le grandi direttrici che stanno ridisegnando i traffici nel mondo.

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