MOLFETTA. Strisce blu: non tutte valide le multe

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Molfetta - Ancora una bocciatura per le strisce blu molfettesi, la spiega a “Il Fatto” l’Avv. Alessandro Sinisi che da tempo si occupa della questione. Come tutti ricorderanno il regolamento comunale per la sosta a pagamento (cosiddette strisce blu) nel centro cittadino prevedeva, fino al 2011, il pagamento di una mini-multa al posto della sanzione vera e propria prevista dal Codice della Strada per tutti coloro che dimenticavano di esporre il grattino. Il sistema della mini-multa, un privilegio tutto molfettese, era però stato dichiarato contro legge dalla Corte di Cassazione, fin dal 2007 e, di conseguenza, veniva dichiarato illegittimo anche dai Giudici di Pace di Molfetta.

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Molfetta – Ancora una bocciatura per le strisce blu molfettesi, la spiega a “Il Fatto” l’Avv. Alessandro Sinisi che da tempo si occupa della questione. Come tutti ricorderanno il regolamento comunale per la sosta a pagamento (cosiddette strisce blu) nel centro cittadino prevedeva, fino al 2011, il pagamento di una mini-multa al posto della sanzione vera e propria prevista dal Codice della Strada per tutti coloro che dimenticavano di esporre il grattino. Il sistema della mini-multa, un privilegio tutto molfettese, era però stato dichiarato contro legge dalla Corte di Cassazione, fin dal 2007 e, di conseguenza, veniva dichiarato illegittimo anche dai Giudici di Pace di Molfetta.

Frettolosamente (ma non troppo, considerato che l’Amministrazione Comunale ha subito oltre un centinaio di sentenze di condanna ostinandosi a mantenere in vita il sistema della mini-multa) con delibera 164 del 12 settembre 2011 l’Amministrazione Azzollini rideterminava la regolamentazione dei parcheggi a pagamento prevedendo l’applicazione diretta delle sanzioni previste dal Codice della Strada sia nei casi di mancata esposizione del grattino, sia nei casi di sosta oltre l’orario indicato nel grattino (grattino scaduto).

Ma anche la nuova regolamentazione è illegittima e non tutte le multe sono valide. Questa volta non sono i Giudici di Pace a stabilirlo (non ancora, visto che già soino stati proposti numerosi ricorsi) ma direttamente il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, con parere n. 3655 del 25 giugno 2012 (inviato al comitato Strisce Blu di Aversa) chiarisce, una volta per tutte che :” la sosta che si protrae oltre l’orario corrispondente all’importo pagato, quale risulta dalla ricevuta regolarmente esposta, configura solo una inadempienza contrattuale – e non una violazione al Codice della Strada n.d.r. –, con conseguente recupero delle somme dovute, ed eventuale penale a carico dell’inadempiente, da fissare con apposito regolamento comunale, come peraltro sancito dall’art. 17 c. 132 della Legge 127/1997”.

In realtà questo principio era già stato affermato nel 2010 (e puntualmente ignorato dall’amministrazione comunale) allorchè lo stesso Ministero delle Infrastrutture e Trasporti spiegava con nota n. 15980 che “A parere di questo Ufficio se viene acquistato il ticket, ma la sosta si prolunga oltre l’orario di competenza, in caso di omessa corresponsione delle ulteriori somme dovute, l’ipotesi di applicare la sanzione di cui all’art. 7 c. 15 del Codice, non è giuridicamente giustificabile, in quanto l’eventuale evasione tariffaria non configura violazione alle norme del Codice, bensì una inadempienza contrattuale

Cosa significa? Che in caso di sosta che si protrae oltre il tempo indicato dal grattino (cioè se l’auto resta parcheggiata anche con grattino scaduto) il Comune non può multare l’automobilista e le multe elevate sono nulle. Il Comune può solo chiedere il pagamento della sosta ma, poiché nulla è previsto nell’attuale regolamento comunale, sembrerebbe che anche questa richiesta sia attualmente illegittima.

Insomma, ancora una volta le strisce blu (anche quelle nostrane) finiscono nell’occhio del ciclone e rivelano la loro vera finalità: una inutile gabella per gli automobilisti ancor più intollerabile in periodi “economicamente difficili” come quello che viviamo quotidianamente.

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