MOLFETTA. La GdF di Molfetta sequestra € 358.157,83 a carico del Monte dei Paschi di Siena, nell’ambito dell’attività di contrasto agli illeciti in materia di strumenti finanziari derivati del tipo “Interest Rate Swap”

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Molfetta - Si premette che nel mese di gennaio 2012, a seguito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani nei confronti del Banco di Napoli spa (gruppo Intesa San Paolo) e della banca Monte dei Paschi di Siena, si è proceduto al sequestro preventivo di contratti "Interest Rate Swap" per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all’ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa 6 milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere.

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Molfetta – Si premette che nel mese di gennaio 2012, a seguito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani nei confronti del Banco di Napoli spa (gruppo Intesa San Paolo) e della banca Monte dei Paschi di Siena, si è proceduto al sequestro preventivo di contratti “Interest Rate Swap” per un valore di oltre 220 milioni di euro e la somma complessiva di circa 10 milioni di euro, di cui 4 milioni di euro equivalenti all’ingiusto profitto sinora percepito dagli istituti di credito e circa 6 milioni di euro relativi ai prevedibili futuri flussi derivanti dai contratti in itinere.

Ciò posto, in data 31 gennaio 2013, i Militari della Guardia di Finanza di Molfetta hanno eseguito, presso la filiale di Corato della banca MPS, il sequestro preventivo di € 358.157,83 nei confronti del predetto istituto bancario. Quanto sopra, a seguito della denuncia sporta dal titolare di un’impresa operante nel comune di Corato, la quale si era vista addebitare la somma complessiva di circa € 415.000 causati dalle perdite subite dopo la sottoscrizione di un contratto derivato del tipo “Interest Rate Swap” su un valore nozionale di circa € 4.500.000 proposto dalla banca a copertura di un finanziamento richiesto dalla società, in realtà mai concesso. Oltre agli addebiti, la società subiva anche la segnalazione a sofferenza della somma di € 415.000 alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, provocando, di tal guisa, l’odierna difficoltà nell’accesso al credito da parte dell’impresa.

Il sequestro odierno rappresenta l’ulteriore ingiusto profitto acquisito dall’istituto di credito per effetto della stipula dei suddetti contratti derivati, e si ricollega all’operazione del gennaio 2012 in cui si era proceduto al sequestro della somma di circa € 56.000 sempre a carico della stessa banca la quale, non ottemperando alle prescrizioni del GIP, ha continuato ad addebitare sul conto del cliente le minusvalenze derivanti dal prodotto finanziario.

Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare l’operato di alcuni ispettori della Banca d’Italia che nel corso dell’attività di controllo avrebbero omesso di sanzionare le condotte dei predetti gruppi bancari in danno della clientela.

 

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