MOLFETTA. Alessandro Albanese, accusato per l’incendio di 11 auto, assolto “perchè non imputabile al momento in cui ha commesso il fatto”

tribunale

Molfetta - Con una sentenza di assoluzione “perché non era imputabile al momento in cui ha commesso il fatto”, si è conclusa il 26 marzo il processo che vedeva imputato Albanese Alessandro, accusato d’aver incendiato 5 autovetture la notte tra il 24–25 marzo e 6 in quella del 30 Aprile dello scorso anno.  Il Giudice Monocratico della nostra sezione penale dott. Roberta Savelli, su richiesta del difensore Avv. Marta Amato, la quale ha sostenuto la tesi della non imputabilità del suo assistito per evidenti segnali di infermità di mente, aveva nominato un perito, che ha accertato che l’Albanese al momento del fatto non era capace di intendere e volere.

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Molfetta – Con una sentenza di assoluzione “perché non era imputabile al momento in cui ha commesso il fatto”, si è conclusa il 26 marzo il processo che vedeva imputato Albanese Alessandro, accusato d’aver incendiato 5 autovetture la notte tra il 24–25 marzo e 6 in quella del 30 Aprile dello scorso anno.  Il Giudice Monocratico della nostra sezione penale dott. Roberta Savelli, su richiesta del difensore Avv. Marta Amato, la quale ha sostenuto la tesi della non imputabilità del suo assistito per evidenti segnali di infermità di mente, aveva nominato un perito, che ha accertato che l’Albanese al momento del fatto non era capace di intendere e volere.

 

L’imputato, riconosciuto comunque capace di partecipare al processo, si è dichiarato totalmente estraneo all’episodio contestato del 24 -25 marzo, per questo il difensore ha concluso chiedendo l’assoluzione per non aver commesso il fatto per detto episodio e l’assoluzione per difetto di imputabilità per l’episodio del 30 Aprile.

I cittadini non devono temere un ritorno in città dell’Albanese, il quale benché assolto è stato tuttavia sottoposto alla misura della sicurezza personale non detentiva, grazie alla quale sarà obbligato a curarsi.

La vicenda processuale dell’Albanese lascia irrisolti l’incendio del 23-24 marzo e tutti i numerosi incendi successivi al 1 maggio, data del fermo di Albanese.

Se Albanese era in carcere mentre in città venivano appiccati altri numerosi incendi tra maggio e l’inizio di questo anno, ci chiediamo ancora chi li provoca e soprattutto perché.

Confidiamo nelle capacità della nostra Arma che ha risolto brillantemente l’enigma del 30 Aprile, sperando che possano essere spiegati tutti gli altri roghi che spaventano i molfettesi, i quali vorrebbero poter parcheggiare la propria auto per strada anche di notte senza il timore di ritrovarla incendiata.

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