MOLFETTA. Gianni Porta: “L’uso elettorale del 25 aprile”

gianni porta giu2011

Molfetta - Riceviamo e pubblichiamo:
Giorno dopo giorno abbiamo compreso che questa campagna elettorale avrebbe avuto significati oltre l’immaginabile. La comparsa di elementi grotteschi né è la spia più di ogni altra analisi e riflessione.

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Molfetta – Riceviamo e pubblichiamo:
Giorno dopo giorno abbiamo compreso che questa campagna elettorale avrebbe avuto significati oltre l’immaginabile. La comparsa di elementi grotteschi né è la spia più di ogni altra analisi e riflessione.

Troviamo infatti grottesco il comunicato del coordinatore del PdL Pasquale Mancini in difesa del 25 aprile! Ma di quale 25 aprile parla il Mancini? Parla di una Festa della Liberazione come festa di libertà. Bravo, bene, bis! Dimentica il Mancini, a nome del PdL, che il 25 aprile non è una semplice Festa della Libertà, ma è la Festa della Liberazione dal nazifascismo, l’uscita del popolo italiano dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. Lo sa Mancini che partiti di sinistra e sindacati furono dichiarati illegali nel ventennio fascista? Il 25 aprile che si festeggia ogni anno in tutte le piazze italiane è questo, è il tributo giusto, e che per noi mai sarà moda, a chi ha pagato con la vita la lotta per la liberazione dal fascismo e dal nazismo di cui abbiamo goduto tutti dal 1945 in poi. Non ometta il signor Mancini quali siano stati i protagonisti della Liberazione del nostro Paese! Non ometta che i partigiani che ci hanno liberato sono stati comunisti, socialisti, anarchici, cattolici democratici; e non ometta che c’erano anche liberali, di quelli veri, non le caricature di oggi. Quelle caricature che in questa Molfetta hanno consentito e consentono che il giorno della Liberazione, il 25 aprile, e anche in altri giorni dell’anno, da un decennio a questa parte, facciano mostra di sé e dei loro cimeli nostalgici del ventennio mussoliniano e monarchici, eredi di una storia appunto sconfitta e di cui siamo stati liberati il 25 aprile. Li riconosce il Mancini i fasci littori, le croci uncinate, i simboli della Decima MAS e i tricolori con i simboli della monarchia sabauda? Noi sì. E’ a conoscenza del fatto che la sua coalizione di riferimento ha “dedicato” una strada del comune di Molfetta al gerarca fascista Giorgio Almirante, firmatario del “Manifesto della razza” e torturatore di partigiani? Noi sì.

Non accettiamo le strumentalizzazioni politico elettorali di questa ricorrenza. Non li accettiamo da nessuna parte. Non li accettiamo nemmeno da chi questi anni ha preferito vivere il 25 aprile con la gita fuori porta, la biciclettata, l’escursione culturale perché certamente più “green”, più “eco”, più “smart” di un classico corteo antifascista o istituzionale.

Il 25 aprile è la memoria della Resistenza partigiana. Non se ne faccia propaganda elettorale.

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