MOLFETTA. IN TEATRO LA VITA E IL PENSIERO DI GALILEO

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Molfetta. Parlare di fisica, filosofia, astronomia, etica e morale in maniera comprensibile a tutti, di per sé non è facile, ma trasporre certi concetti in teatro è una impresa ancora più ardua, una vera e propria sfida in cui si è voluta cimentare la Compagnia “ Il Carro dei Comici”, non nuova a queste imprese. Il “TEATRO DEL CARRO “ ha presentato in anteprima nazionale presso la sua sede , a Molfetta, in via Giovene, la “ Vita di Galileo” di Bertolt Brecht, un classico teatrale rivisitato in maniera originale per quanto concerne la messa in scena, i costumi, allestimento scenico e le musica, creando un ponte ideale fra passato e presente. Gli stessi attori l’ hanno definita una impresa ardua, ma gradita all’ anima, proprio per il lavoro di preparazione che c’ è dietro, le estenuanti prove e tutto quello che comporta per un piccolo teatro di provincia, senza sovvenzionamenti, la messa in scena di uno spettacolo indubbiamente impegnativo.

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Molfetta. Parlare di fisica, filosofia, astronomia, etica e morale in maniera comprensibile a tutti, di per sé non è facile, ma trasporre certi concetti in teatro è una impresa ancora più ardua, una vera e propria sfida in cui si è voluta cimentare la Compagnia “ Il Carro dei Comici”, non nuova a queste imprese. Il “TEATRO DEL CARRO “ ha presentato in anteprima nazionale presso la sua sede , a Molfetta, in via Giovene, la “ Vita di Galileo” di Bertolt Brecht, un classico teatrale rivisitato in maniera originale per quanto concerne la messa in scena, i costumi, allestimento scenico e le musica, creando un ponte ideale fra passato e presente. Gli stessi attori l’ hanno definita una impresa ardua, ma gradita all’ anima, proprio per il lavoro di preparazione che c’ è dietro, le estenuanti prove e tutto quello che comporta per un piccolo teatro di provincia, senza sovvenzionamenti, la messa in scena di uno spettacolo indubbiamente impegnativo.
E’ scritto nelle note di regia, e io condivido appieno che, “ La vita di Galileo” è una avventura ricca sia dal punto di vista drammaturgico, sia storico, sia scientifico che etico. Anche la messa in scena teatrale, nonostante l’ argomento ostico e non discorsivo, in quanto legato a tematiche quali fede e religione, risulta scorrevole, non spezzando il ritmo che gli attori, tutti bravissimi, riescono a mantenere, caratteristica importante per la fruizione e l’ apprezzamento di uno spettacolo. Anche la musica e la trovata dei manichini giganti, conferiscono ulteriore ritmo e rendono ancora più moderno questo classico che si avvantaggia ulteriormente della scenografia costituita da assi di legno multifunzionali che fanno da trono, da banco per la casa, da tavolo, cambiando di volta in volta uso e funzione. Di primaria importanza furono il ruolo di Galileo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana. Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dalSant’Uffizio,nonché costretto, il 22 giugno 1633, all’abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Solo 359 anni dopo, nel 1992, un’apposita commissione istituita da Papa Giovanni Paolo II  ha riconosciuto ufficialmente gli “errori” commessi dai giudici di Galileo.

Lo spettacolo apre un vero scenario sulle vicende legate agli scienziati che si trovarono a combattere fra scienza e fede e dovettero far prevalere le imposizioni dettate dal regime vigente, dalla Chiesa, pena il carcere, la morte o lesilio come accadde a Galileo che visse gli ultimi anni della sua vita confinato nella sua villa di Arcetri. Molto attuali i temi trattati, le tematiche filosofiche sottese in tutto lo spettacolo, lo scontro fra la figlia che rappresenta la fede, lanima bigotta, le comuni credenze e lattaccamento al passato e Galileo con le sue scoperte scientifiche che mettono in dubbio fede e religione e il pensiero consolidato tirando in ballo un secolo con tutto quello che ne consegue. Mai interrotto il ritmo sempre sostenuto,anche grazie alla simbologia di strumenti, musiche e trovate geniali, come le intuizioni di questo Galileo che sentiamo così vicino. Grazie alla bravura di Tammacco, lo spettatore avverte lo slancio di Galileo, la sua sete di sapere, la sua voglia di conquista, motivazioni queste che spingono, anche se con strumenti diversi, gli scienziati di oggi ad impegnarsi per la ricerca e sono alla base del progresso scientifico. Geniale anche la trovata di far interpretare ad una donna Sagredo e la Santa Inquisizione,forse un ruolo veramente adatto ad una donna per quello che la figura femminile ha sempre rappresentato:seduzione come seduce ogni novità anche nel campo della scienza,mistero come tutte le scoperte che non si sa dove portano, turbamento, lasciare le vecchie certezze e tutto ciò che è consolidato. In Galileo cè tutta la sofferenza per aver rinunciato alle sue idee, e lo spettatore lo percepisce, cè il tormento interiore, cè la voglia di riscatto quando affida al suo allievo i suoi scritti, cè lentusiasmo, cè la trasposizione sulle assi di un palcoscenico di quello che prova uno scienziato, con i suoi alti e basi, con le vittorie e sconfitte. Veramente eccezionali tutti gli interpreti ad iniziare da Francesco Tammacco che ha curato la regia dello spettacolo, a Mariella Parlato che ha interpretato Sagredo e il Cardinale Inquisitore;a Pantaleo Annese, nelle vesti del giovane Andrea Sarti, apprendista di Galileo che porterà avanti i suoi studi; a Rosa Tarantino, la figlia in cui si scontrano fede e ragione;a Vincenzo Raguseo , il Cardinale Barberini e poi Papa in cui Galileo confida per portare avanti la sua ricerca e i suoi studi, considerandolo illuminato;a Leonardo Mezzina che ha calcato le scene come Ludovico Marsili , promesso sposo della figlia di Galileo. Ma lo spettacolo deve la sua riuscita anche a Nico Ciccolella che ha curato la scenografia, a Franco Patimo che ha realizzato la scenotecnica,a Matteo Altomare autore dei muppets. Lo spettacolo è stato un grande e originale tributo a quello che è considerato il padre della scienza moderna; a decretarlo sono stati gli spettatori con un calorosissimo e lungo applauso che, ancora una volta, ha confermato le qualità e il livello di preparazione raggiunto dalla compagniaIl Carro dei Comicidi Molfetta che porterà questo splendido ed impegnativo lavoro in tantissimi teatri italiani, dove siamo sicuri, incontrerà il favore di pubblico e critica.

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