MOLFETTA. ORDIGNO BELLICO ALLA PRIMA CALA, D’INGEO: SIAMO PREOCCUPATI

DINGEO

Molfetta. - Riceviamo e pubblichiamo una nota di Matteo D'Ingeo, coordinatore del movimento “Liberatorio politico”.

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Molfetta. – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Matteo D’Ingeo, coordinatore del movimento “Liberatorio politico”.

Mentre attendiamo risposte da cinque mesi, ecco l’ultima “bomba”
In data 27.09.2013 la locale Capitaneria di Porto ha accertato la presenza di un presunto ordigno bellico lungo circa 100 cm., con un diametro di circa 60 cm., in località Prima Cala a circa 20 metri dalla riva. Nella stessa mattinata è stato chiesto l’intervento della Prefettura per la rimozione.

L’ordigno sarebbe posizionato tra le coordinate di LAT. 41° 11,961′ – LONG. 016° 36,949′ e per un raggio di 100 metri è vietata la balneazione, nonchè l’accesso, il transito e la sosta di persone e/o natanti in genere.

Non nascondiamo la nostra preoccupazione per l’atipicità del nuovo ritrovamento che ci riporta alla mente non tanto le bombe tradizionali, ma i fusti metallici che contenevano le sostanze chimiche ( fosgene, difosgene e iprite) che servivano a caricare le bombe usate nella seconda guerra mondiale. Quest’ultimo ritrovamento assieme ai due delfini trovati morti nel porto di Molfetta ci inducono a sollecitare le risposte che attendiamo da questa amministrazione sulle operazione di bonifica nel porto di Molfetta e Torre Gavetone. Inoltre chiediamo al sindaco di conoscere la tipologia dell’ordigno e del suo caricamento ritrovato in località Prima Cala e l’esito delle analisi tossicologiche che saranno effettuate sulle carcasse dei delfini ritrovati. I cittadini hanno diritto di sapere

 

 

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