MOLFETTA. PESCE E OLIO EXTRAVERGINE, CONNUBIO INSCINDIBILE

convengo pesce e olio

Molfetta. - L'associazione culturale ReArte ha organizzatonella sala Turtur nel centro storico di Molfetta l’ interessante conferenza: “Venerdì: pesce!”.

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Molfetta. – L’associazione culturale ReArte ha organizzatonella sala Turtur nel centro storico di Molfetta l’ interessante conferenza: “Venerdì: pesce!”.

Il venerdì infatti, era il giorno deputato per degustare il buon pesce appena pescato, elemento principe della cucina molfettese e da sempre presente sulle tavole, visto il legame molto forte dei molfettesi con l’ elemento mare.

 

All’ incontro è intervenuta Cinzia Regina,storico dell’arte e animatrice di questa associazione sorta nel centro storico con lo scopo di organizzare eventi artistici, promuovere il territorio, creare eventi in costume. Lo storico dell’arte si è soffermato sul tema: “Olio e pesce, tra arte e apotropaico”, mentre Chiara Simone,l’ altra relatrice, ha interessato il pubblico relazionando su: “Proprietà organolettiche e nutrizionali della frittura in olio d’oliva”. Cinzia Regina ha fatto un excursus storico sulla storia del pesce, presente già dall’antichità sulle tavole, la sua presenza infatti è attestata da fonti iconografiche come la “ Casa del fauno” e la “ Domus del Chirurgo”.

La simbologia del pesce è legata strettamente al cristianesimo, proprio per il suo significato dato dall’acronimo. Anche nel Medioevo il pesce era molto amato, a differenza della carne che richiamava il sangue e le tentazioni, oltre che sentimenti forti proprio per il suo colore. I monasteri venivano costruiti vicino ai corsi d’ acqua dove era facile approvvigionarsi di pesce. L’ elemento pesce era presente in vasi, anfore e nelle nature morte, oltre che nell’arte francese e fiamminga, ma non mancano esempi anche nella pittura orientale e nel cubismo. È passata poi a illustrare i significati legati al friggere il pesce che era sinonimo di buon augurio, così come comprare o regalare pesce: ha esaminato leggende, credenze popolari e detti legati al pesce e al suo utilizzo che hanno interessato e incuriosito il pubblico. Ha raccontato riti legati al cattivo tempo e alla pesca, leggende di santi ed eremiti che avevano a che fare con il pesce, come scacciare la cattiva sorte; insomma una immersione nella ritualità ancora molto sentita e tramandata da generazioni.

L’olio è anche legato alla pittura ad olio per creare colori e alle tematiche religiose, infatti viene presentato con l’ immagine delle ampolle e i ramoscelli d’ulivo. Nell’‘800 la pittura si distacca dalla religione e si passa a privilegiare le rappresentazioni dei paesaggi, ma l’ olio d’ oliva viene usato anche in farmacia per alleviare il mal d’ orecchi, sulle scottature, come impacco per rinforzare i capelli, curare le ferite e le scottature. Ha veramente mille proprietà e può essere usato in tantissime occasioni. La parola è passata poi a Chiara Simone che, oltre ad essere farmacista, da quattro generazioni coltiva ulivi, quindi è una esperta di questa pianta e dei suoi frutti. L’ olio è da sempre presente nella sua vita. La farmacista ha esaltato la regione Puglia quale produttrice in assoluto del miglior olio extravergine d’ oliva in Europa, primato emerso da seri studi condotti a riguardo. Ha poi esaminato tassi di acidità, come leggere in maniera corretta etichette, le caratteristiche organolettiche, le differenze fra extravergini e olio di oliva. Ma non basta,ha parlato anche di grassi satiri e insaturi, dei benefici che l’ olio extravergine d’ oliva apporta al nostro organismo, tanto che la Lega Italiana Tumori l’ ha scelto come simbolo della sua campagna.

Da tecnica, ha esaminato in maniera dettagliata, ma comprensibile anche ai non addetti ai lavori, tutte le componenti dell’olio extravergine d’ oliva, parlando anche di colesterolo buono e cattivo, del fatto che facilita l’ assorbimento della vitamina D. Inoltre il paziente diabetico che assume l’ olio extravergine d’ oliva rallenta l’ assorbimento degli zuccheri. E’ passata poi ad affrontare l’ argomento frittura, molto dibattuto relativamente a quale olio scegliere, quindi ha sfatato il mito che la frittura con olio di semi è più leggera. E’ poi passata ad elencare le caratteristiche che deve avere la frittura per essere buona: deve essere croccante, poco unta e mantenere il sapore inalterato. Si è parlato di punto di fumo, che differisce secondo gli oli utilizzati. Anche la Simone ha invitato a leggere con attenzione le etichette che spesso nascondono tranelli, in Europa infatti si sconsiglia di usare per la frittura olio di semi, indicazione questa non presente sulle bottiglie italiane. Al termine dell’incontro il ristorante ubicato alle spalle del Duomo ha proposto una degustazione di pesce fritto in olio extravergine offerto dall’azienda agricola di proprietà della farmacista e un calice di vino. Il pesce, freschissimo e appena pescato era stato fornito dal signor Vitantonio Tedesco , armatore del peschereccio “ Lucrezia Madre” di Molfetta, mentre Gianni Paparella si era occupato di allestire un angolo per la degustazione,valorizzando uno spazio del centro storico. La cultura anche in questa occasione ha sposato la gastronomia, binomio indiscutibilmente vincente.

 

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