CASO VALENZANO, ARRIVA LA SENTENZA DEL TAR. ANCHE L’AMMINISTRAZIONE DI MOLFETTA A RISCHIO?

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Molfetta. - Il Tar Puglia ha accolto il ricorso presentato da alcuni cittadini di Valenzano sull’illegittima autentica delle firme alla vigilia delle ultime elezioni amministrative. La notizia, ufficiale da pochi minuti, era già nell’aria da qualche ora. E Molfetta non poteva accoglierla con indifferenza.

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Molfetta. – Il Tar Puglia ha accolto il ricorso presentato da alcuni cittadini di Valenzano sull’illegittima autentica delle firme alla vigilia delle ultime elezioni amministrative. La notizia, ufficiale da pochi minuti, era già nell’aria da qualche ora. E Molfetta non poteva accoglierla con indifferenza.

Anche da noi, infatti, c’è un ricorso, anche da noi si attende una sentenza, prevista il 16 gennaio. Ma la similitudine delle situazioni, oltre che la contiguità geografica, induceva comunque a guardare con interesse al caso Valenzano, Comune retto da Antonio Lomoro, leader della Lista Schittulli.

Riepiloghiamo i fatti. A Molfetta i partiti che avrebbero presentato irregolarmente le liste sarebbero molti e rigorosamente bipartisan, tra questi anche Pd e Pdl. L’autentica delle firme di questi partiti sarebbe stata effettuata da un consigliere provinciale. Ed è proprio questo il punto: il consigliere di un ente locale, stando a recenti interpretazioni giurisprudenziali, non sarebbe legittimato ad autenticare le firme degli elettori e dei candidati che partecipano al rinnovo degli organi di un ente diverso da quello di appartenenza.

In caso di accettazione del ricorso da parte del Tar, cosa succederebbe? L’esempio, in attesa di capire l’evoluzione dei fatti sul caso Valenzano, arriva da Gavorrano, Comune della Toscana in cui Massimo Borghi, leader di una lista appoggiata, tra gli altri, da Sel e Verdi, fece ricorso contro la vittoria di Elisabetta Iacomelli, del Pd. Alla base del ricorso ci fu proprio l’autentica ritenuta scorretta delle firme. Il Tar accolse il ricorso di Borghi, indicendo però nuove elezioni, piuttosto che escludere la lista che aveva commesso l’errore. Alla base di questa decisione ci fu la considerazione che si trattava della lista vincitrice e rappresentativa in modo chiaro della maggioranza dei cittadini. Al momento a Gavorrano c’è il commissario prefettizio.

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