MOLFETTA. PORTO, IL LIBERATORIO POLITICO CHIEDE CHIAREZZA

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Riceviamo e pubblichiamo una nota emessa da Matteo d'Ingeo, coordinatore del movimento "Liberatorio politico".

Dopo le notizie dell’inchiesta giudiziaria in corso e il sequestro del cantiere del nuovo Porto di Molfetta, abbiamo grande fiducia nel lavoro della magistratura alla quale chiediamo di restituire alla città, al più presto, quel senso di legalità, verità e condivisione finora negato dalle amministrazioni precedenti.

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Riceviamo e pubblichiamo una nota emessa da Matteo d’Ingeo, coordinatore del movimento “Liberatorio politico”.

Dopo le notizie dell’inchiesta giudiziaria in corso e il sequestro del cantiere del nuovo Porto di Molfetta, abbiamo grande fiducia nel lavoro della magistratura alla quale chiediamo di restituire alla città, al più presto, quel senso di legalità, verità e condivisione finora negato dalle amministrazioni precedenti.

L’intervento straordinario della magistratura, evidentemente, si è reso necessario laddove l’ordinaria attività della politica ha fallito.

Chiediamo, all’amministrazione Natalicchio, e alle istituzioni tutte, che vengano messe al centro dell’attenzione, prima di tutto, la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente marino senza del quale non potrà esserci più sviluppo in questa città.

Ci sono ancora domande che non hanno trovato risposte, anche negli ultimi mesi, pertanto chiediamo l’operazione verità parta dalla condivisione di tutte le informazioni sul progetto definitivo ed esecutivo del nuovo porto, dello stato dei lavori di bonifica fino ad oggi svolti, delle criticità, della gestione dei fondi e della programmazione futura.

In particolare chiediamo:

– la massima informazione da parte di tutte le istituzioni coinvolte sulle attività di bonifica e le risposte, mai ricevute, dall’amministrazione comunale all’interrogazione del 15 aprile 2013 n.prot. 24428, del 23 maggio 2013 n.prot. 32787, del 10 luglio 2013 n.prot. 43004 e del 12 agosto 2013 n.prot. 50013. Richiesta informazioni sulla bonifica bellica in atto nello specchio acqueo del porto di Molfetta e di quello antistante Torre Gavetone;

– la puntuale verifica su tutte le operazioni di bonifica da ordigni bellici in atto e da programmare nell’area portuale e a Torre Gavetone, nel rispetto dei protocolli di specie e nel rispetto della salute pubblica e salvaguardia dell’ ecosistema;

–  di conoscere l’esito delle indagini finalizzate al monitoraggio ambientale con il prelievo e il trattamento dei sedimenti, previsto nel “Piano di caratterizzazione e bonifica da ordigni bellici nel basso Adriatico”, e se, le stesse, siano state svolte correttamente dall’ISPRA e dall’ARPA Puglia;

–  di verificare e monitorare i fondali marini antistanti Torre Gavetone, all’interno delle coordinate riportate nell’ordinanza del divieto di balneazione, per accertare la presenza di bombe, a vista, depositate sui fondali, oppure di ordigni cementati nella roccia, come affermato dal capitano Acquatico in una intervista del 9 settembre 2008 e dal sito della Marina Militare che è stato cancellato dalla rete;

– il monitoraggio per verificare l’eventuale presenza di rifiuti pericolosi, e addirittura residui di ordigni a caricamento speciale, nella cassa di colmata del porto e aree circostanti il prolungamento della diga;

 – un monitoraggio del bacino acqueo antistante la Prima Cala e Ex Colonia per verificare l’eventuale presenza di ordigni convenzionali e/o a caricamento speciale;

– la preventiva, e momentanea, sospensione delle attività di bonifica in atto nel territorio di Molfetta, nell’interesse e per la salvaguardia della sicurezza e della salute pubblica, fino a quando non si sia accertata la regolare procedura di tutte le operazioni, a mare e a terra, prevista dai protocolli di specie militari e civili e fino a quando non ci sia una corretta e trasparente informazione pubblica;

– mobilitazione per l’utilizzazione delle intercettazioni telefoniche che riguardano il senatore Azzollini e la loro pubblicazione;

– creazione di un Comitato cittadino- Per la verità sul porto e sulla bonifica bellica costituito da amministratori, istituzioni scientifiche, associazioni ambientaliste e rappresentanti della cittadinanza attiva;

– preparazione di incontri pubblici delocalizzati in varie zone della città per informare i cittadini della vicenda porto-bonifica attraverso la ricostruzione storica e documentale della stessa;

– la preparazione di interrogazioni parlamentari e regionali per la richiesta del riconoscimento del disastro ambientale sul territorio molfettese;

– un convegno tematico con la partecipazione di autorità istituzionali, regionali, comunali e del mondo dell’associazionismo;

– preparazione di una grande manifestazione di mobilitazione cittadina e intercomunale ( Molfetta, Bisceglie e Giovinazzo) sulla questione della bonifica.

 

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