MOLFETTA. UNA DUE GIORNI DI POESIA ALLA LIBRERIA “IL GHIGNO”

Dragan-Mraovic

Molfetta. - Due giorni all’insegna della poesia alla libreria “Il Ghigno” di Molfetta. Oggi alle 18.30 sarà presentata l’antologia poetica “Chiedici la parola”. Interverranno gli autori dei componimenti, definitisic “Poeti a Bari”, modererà Gianni Palumbo. “Chiedici la parola”, titolo che è tutto un programma, che riprende, ribaltandole il messaggio, il celebre componimento di Montale “Non chiederci la parola”.

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Molfetta. – Due giorni all’insegna della poesia alla libreria “Il Ghigno” di Molfetta. Oggi alle 18.30 sarà presentata l’antologia poetica “Chiedici la parola”. Interverranno gli autori dei componimenti, definitisic “Poeti a Bari”, modererà Gianni Palumbo. “Chiedici la parola”, titolo che è tutto un programma, che riprende, ribaltandole il messaggio, il celebre componimento di Montale “Non chiederci la parola”.

Qui la parola deve avere ancora un senso, la poesia si fa portatrice di un valore. Rintracciare un orto, piuttosto che rinvenire un reliquiario, è operazione tutt’altro che impossibile. La poesia muore se rimane chiusa nei vicoli stretti dei circoli poetici, se rimane sussurrata nelle carbonerie elitarie dei poeti blasonati; vive se esce per strada, non ha paura del contraddittorio, è capace di osare, e soprattutto se non rinuncia a porre una domanda di senso. Questo l’obiettivo dei Poeti a Bari: riportare la poesia nel mondo, restituirle un ruolo, soprattutto far sì che si impari a riconoscerla come parte integrante della nostra umanità da ritrovare e da difendere. Se i poeti usciranno a proporre al mondo una diversa angolazione da cui guardare se stesso, allora la poesia potrà continuare a svolgere la funzione civilizzatrice che le è propria e per la quale è nata.

Domenica invece sarà la volta di Dragan Mraovic, poeta serbo, di cui, alle 18, sarà presentato “Libro bohémien”. Realizzato a cura di Marco Ignazio De Santis, Zaccaria Gallo e Gianni Antonio Palumbo, il libro raccoglie poesie di grandi sentimenti, scritte e vissute all’insegna dell’amore in tutte le sue forme; dell’amicizia e dello stare insieme; della condivisione; di un modo di essere e di cantare, un po’ sopra le righe, la vita, ma anche la morte. Il tutto espresso in un tono che unisce goliardiche risate e sorprendenti battute, irridenti al mondo della politica (che Mraovic non ama), dei politicanti (che non stima e deplora), dei potenti, a cui guarda con distacco e non senza una briciola di umana pietà per una vita scandita dalle ferree leggi della produzione e del profitto, che mal si accompagnano con l’impagabile senso della pienezza di vita che per Mraovic è sinonimo di libertà, vissuta come vessillo di autorealizzazione e felicità. Non mancano godibilissime pagine di prosa, che condensano in poche battute un aneddoto, un ricordo, una nostalgia: aneddoti sapidi all’ombra festosa di bettole e osterie in compagnia di qualche boccale di birra o di un buon bicchiere di vino.

 

Il poeta, scrittore e traduttore, già docente presso la facoltà delle Lingue e Letterature straniere dell’Università di Bari, laureato in Lingua e Letteratura italiana e francese, interprete, operatore economico e giornalista, oltre ad aver pubblicato più di 130 libri, di cui 45 in Italia, molti editi dalla Secop Edizioni, ha tradotto e ospitato in Serbia, infatti, tanti autori italiani contribuendo notevolmente alla diffusione della cultura italiana nel suo paese.
Basti pensare che le sue traduzioni di Dante e di Boccaccio sono studiati nei licei serbi. 

 

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