MolFest, LE PAROLE D’ELOGIO E I RINGRAZIAMENTI DEL SINDACO MINERVINI SULLA 1°EDIZIONE DEL FESTIVAL
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Molfetta. - Ci sarà anche l’Iiss Einstein-Leonardo da Vinci tra le scuole visitate da Patrizia Caraveo, attuale direttore dell’istituto di Astrofisica spaziale e Fisica cosmica di Milano. La Caraveo incontrerà gli studenti molfettesi venerdì alle ore 11 nell'Aula magna del Seminario regionale, all’interno di un ciclo di iniziative che prevede anche il confronto con l’Iiss Leonardo da Vinci di Fasano e il liceo scientifico Gaetano Salvemini di Bari.
Molfetta. – Ci sarà anche l’Iiss Einstein-Leonardo da Vinci tra le scuole visitate da Patrizia Caraveo, attuale direttore dell’istituto di Astrofisica spaziale e Fisica cosmica di Milano. La Caraveo incontrerà gli studenti molfettesi venerdì alle ore 11 nell’Aula magna del Seminario regionale, all’interno di un ciclo di iniziative che prevede anche il confronto con l’Iiss Leonardo da Vinci di Fasano e il liceo scientifico Gaetano Salvemini di Bari.
L’osservazione dell’universo può essere effettuata tramite differenti tipi di strumenti che raccolgono le informazioni dagli oggetti celesti. Tali informazioni, che attraversano gli immensi spazi che ci separano dagli astri, possono essere di due tipi:
– le onde elettromagnetiche (raggi gammi, X, UV, luce visibile, infrarosso, microonde e onde radio)
– i neutrini
Mentre le prime informazioni sono emesse da un qualsiasi corpo generico avente una certa temperatura, i neutrini sono prodotti con le reazioni nucleari che avvengono all’interno delle stelle o durante le esplosioni di supernovae.
L’osservazione dell’universo con i neutrini presenta parecchi problemi a causa della loro bassissima probabilità di interazione, mentre l’osservazione nelle onde elettromagnetiche non presenta problemi di questo tipo, anzi anche con piccolo binocolo amatoriale si possono “raccogliere” le onde elettromagnetiche, quelle visibili percepibili dall’occhio umano. Naturalmente, la “luce visibile” è solo una piccola parte del cosiddetto spettro, la grande famiglia a cui appartengono le onde, o radiazioni, elettromagnetiche
Dagli inizi dell’astronomia gli uomini hanno, quindi, potuto osservare e studiare solo gli astri che brillano nell’intervallo visibile, una minima porzione dello spettro elettromagnetico, quella per la quale il nostro occhio è sensibile. Questo limite fu superato solo dopo la Seconda guerra mondiale, con le prime osservazioni radioastronomiche. Dalla fine del ventesimo secolo, l’astronomia sta vivendo una grande rivoluzione, più importante della scoperta del cannocchiale alla fine del Rinascimento. Grazie all’invio nello spazio di astro-rivelatori, alcuni con il contributo italiano nelle missioni Integral, Swifit, Agile e ultima Glast-Fermi, ci è permesso osservare il cielo su tutte le porzioni dello spettro elettromagnetico, dalle onde radio fino ai raggi gamma, al di là dello schermo invalicabile costituito dall’atmosfera terrestre per la maggior parte delle radiazioni.
Laureata in Fisica all’Università di Milano, Patrizia Caraveo, dopo un periodo all’estero è approdata all’istituto di Fisica cosmica del Cnr di Milano, poi confluito nell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). Ha collaborato a diverse missioni spaziali internazionali dedicate all’astrofisica delle alte energie a cominciare dalla missione europea Cos-B. Attualmente è coinvolta nella missione europea Integral, nella missione della Nasa Swift, nella missione italiana Agile e nella missione Nasa Fermi, tutte in orbita e pienamente operative. Dal gennaio 2012 è responsabile per la partecipazione dell’INAF al Cherenkov Telescope Array, un progetto internazionale per lo studio dell’universo attraverso i raggi gamma ad altissima energia.
Il suo campo d’interesse principale è il comportamento delle stelle di neutroni alle diverse lunghezze d’onda. È stata tra i primi a capire il ruolo fondamentale delle stelle di neutroni nell’astrofisica delle alte energie. In anni di sforzi volti all’identificazione della sorgente Geminga, riconosciuta come la prima pulsar senza emissione radio, ha messo a punto una strategia multilunghezze d’onda per l’identificazione delle sorgenti gamma galattiche. È membro dell’Unione astronomica internazionale.
Per i contributi dati alla comprensione dell’emissione di alta energia delle stelle di neutroni, nel 2009 Patrizia Caraveo è stata insignita del premio nazionale Presidente della Repubblica dell’Accademia dei Lincei.
“Bari incontra l’universo” è una rassegna di incontri tra pubblico, studenti liceali e scienziati operanti nel campo della ricerca astrofisica e dell’esplorazione spaziale. La rassegna è promossa dalla Società astronomica italiana, sezione Puglia, in collaborazione con Esa – European space agency, con Asi – Agenzia spaziale italiana, con Inaf, Infn – Istituto nazionale di fisica nucleare, sezione di Bari, con il Virtual telescope project e con Coelum Astronomia, rivista nazionale di divulgazione scientifica. La rassegna è stata inaugurata lo scorso ottobre da Paolo Nespoli, astronauta italiano dell’Esa.
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