MOLFETTA. DISASTRO SARDEGNA, LA TESTIMONIANZA DI UN MOLFETTESE

disastro sardegna

In questi giorni abbiamo assistito al disastro idrogeologico che ha visto protagonista la Sardegna. Oggi sarà una giornata di lutto nazionale (indetto ieri dal Consiglio dei ministri), per commemorare le diciotto vittime del maltempo. Una parte d’Italia notevolmente distrutta, ferita dalla furia della natura. Abbiamo intervistato un concittadino molfettese che ha vissuto il dramma in prima persona.

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In questi giorni abbiamo assistito al disastro idrogeologico che ha visto protagonista la Sardegna. Oggi sarà una giornata di lutto nazionale (indetto ieri dal Consiglio dei ministri), per commemorare le diciotto vittime del maltempo. Una parte d’Italia notevolmente distrutta, ferita dalla furia della natura. Abbiamo intervistato un concittadino molfettese che ha vissuto il dramma in prima persona.

 

«E’ accaduto tutto all’improvviso e, come sicuramente avrete appreso dai giornali nazionali, non hanno fatto in tempo a dichiarare lo stato d’allerta. La gente era in casa, chi dormiva, chi guardava la televisione e tutto è accaduto in un attimo». Le case sono state letteralmente travolte.

«Il mio appartamento a piano terra è stato distrutto, la forza del flusso dell’acqua ha spaccato muri di cemento armato. È entrata acqua per tre metri d’altezza e qualunque cosa all’interno è stata ridotta a tegole inutilizzabili. Sacrifici di una vita ormai in polvere».

«Molta gente – ha continuato Antonio L. – è stata portata in salvo dagli elicotteri, mia cognata è stata aiutata da una sua vicina senegalese ma il dramma della morte ha colpito mietuto tante vittime. Un bambino non appena uscito sulla soglia di casa è stato travolto brutalmente dall’acqua. Ci sono stati, poi, diversi concittadini morti affogati, non me ne faccio ancora una ragione».

Non sono mancati però dei veri e propri atti di sciacallaggio. «Senza nessuna pietà i Rom, nonostante la stretta vigilanza dei militari, sono riusciti ad entrare all’interno delle abitazioni per rubare tutto ciò che di elettrico potevano portare via: lavatrici, televisioni, frigoriferi. Nemmeno in questi momenti c’è nessuna pietà per quello che la gente sta patendo».

Per fortuna però non siamo tutti uguali ed un briciolo d’umanità nel cuore degli italiani, del popolo sardo c’è. «Siamo stati aiutati sin dal primo momento da tutti. Vicini, amici, gente davvero di cuore che si è mobilitata da ogni parte della Sardegna per affrontare al nostro fianco il dramma di Olbia (città dove vive il molfettese, ndr) e aiuti sono arrivati nell’immediato anche da parte della Protezione Civile, dallo Stato e dal Papa che ha stanziato un milione di euro».

Molti sono stati gli sfollati accolti da «alberghi, bed and breakfast. Sono state messe a disposizioni anche delle lavanderie industriali per lavare gli abiti, sono giunti pasti caldi, materassi e beni di prima necessità. Un forte, forte aiuto materiale e morale».

Forte la chiusa di Antonio che conclude ai nostri taccuini: «questi momenti di agonia si devono superare, le auto, i mobili, con piccoli sacrifici si ricompreranno a differenza degli amici persi e di quelle immagini che vivranno sempre nei nostri occhi… ».

Le ferite sul cuore restano, la forza di vivere e sognare un domani più felice di certo non mancheranno.

Molfetta, ci sta mettendo il massimo e “Molfetta Pensa” ha organizzato una raccolta fondi a cui si potrà partecipare attraverso un versamento sul conto corrente n. 0540 – 070361388 – Iban it72u 01015 84980 000070361388 
con causale: Comune di Olbia emergenza alluvione.

 

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