MOLFETTA. L’ASSOCIAZIONE ANTIRACKET NON SI FERMA, INAUGURATA LA SEDE A BITONTO

antiracket bitonto

Molfetta. - Le parole chiave della presentazione dell’associazione Antiracket di Bitonto sono state: rete, unione, legalità, denuncia, accompagnamento, solitudine, istituzioni.

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Molfetta. – Le parole chiave della presentazione dell’associazione Antiracket di Bitonto sono state: rete, unione, legalità, denuncia, accompagnamento, solitudine, istituzioni.

Questi concetti essenziali, ma che dicono tutto, possono riassumere il significato e il valore dell’istituzione di un presidio di legalità su un territorio, ultimamente balzato alle cronache solo per episodi di criminalità. Veramente gremita di autorità, ma anche di imprenditori e semplici cittadini, la splendida Sala degli Specchi del Comune che ha fatto da cornice alla conclusione dell’ iter avviato mesi fa con commercianti, istituzioni, referenti a livello locale e nazionale della Federazione antiracket italiana (Fai) soggetto promotore, nell’ ambito del progetto del Pon Sicurezza.

Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti Renato de Scisciolo, coordinatore regionale Fai, Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto, Angela Castellano, presidente associazione Antiracket di Bitonto, Rocco Mangini, assessore alla Legalità di Bitonto, Tano Grasso, presidente onorario della Fai, Pasquale Drago, procuratore aggiunto di Bari, Mario Tafaro, prefetto di Bari e i massimi vertici delle forze dell’ordine a livello provinciale. Ospite veramente molto atteso, e non ha deluso le aspettative, il prefetto Elisabetta Belgiorno, commissario nazionale antiracket a cui è  stato affidato l’ intervento conclusivo dell’ evento.

L’obiettivo dell’associazione è quello di  sostenere gli operatori economici che non pagano il ‘pizzo’, che hanno denunciato o che non lo hanno mai pagato, e incentivare, nel contempo, nuove denunce contro il fenomeno estorsivo. L’associazione bitontina avrà la sua sede nei locali, offerti in comodato d’uso gratuito dall’amministrazione comunale, che ne ha fin dall’inizio condiviso gli scopi e ne è voluta diventare socia. Si è costituita con atto notarile l’8 ottobre scorso, grazie all’impegno fattivo di 14 soci, tutti commercianti, imprenditori edili e del settore tessile e, come dicevamo, sarà guidata da Angela Castellano che nel 2001 denunciò i suoi estorsori, diventando un punto di riferimento. La nascente sede bitontina  ha visto la luce in un momento molto particolare della città segnato da parecchi atti criminosi, da  molti commercianti e padri di famiglia caduti vittime del racket e quindi rappresenta, come ribadito in tutti gli intervenuti, un momento di riscatto per Bitonto, che vanta una importante storia culturale ed artistica.

L’associazione nasce con lo scopo preciso di contrastare l’estorsione soprattutto ai danni di piccoli imprenditori ponendosi come punto di riferimento e di raccordo fra le categorie produttive (commercianti, artigiani ed imprenditori) e le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria. È fondamentale infatti che si crei una rete fra tutti i soggetti coinvolti perché solo uniti si vincono le battaglie contro usura e criminalità. Anche il sindaco ha ribadito la forza della legalità, dando il benvenuto nella casa comunale ed elogiando quegli imprenditori che ci hanno messo la faccia, dichiarando di non pagare il pizzo e facendo inserire il loro nome in uno opuscolo che raggruppa i commercianti di tutte le regioni meridionali, in distribuzione all’ingresso e presentato a settembre durante la Fiera del Levante di Bari. Sottolineata più volte da tutti i relatori l’ importanza della vicinanza delle istituzioni per portar a buon fine l’iter burocratico che segue la denuncia.

Molto coinvolgente ed emozionante l’intervento della presidente Angela Castellano che ha subìto sulla sua pelle cosa significhi essere vittima di usura, non poter guardare in maniera serena i propri figli perché non sai che domani puoi garantire loro dovendosi sempre guardare alle spalle. Con la voce rotta dall’emozione ha ripercorso tutto il suo calvario, le varie fasi della vicenda, la solitudine provata e l’ impotenza di non sapere cosa fare e a chi rivolgersi. Ha poi ringraziato con affetto Renato de Scisciolo per il supporto logistico, morale  che l’ha accompagnata in questo percorso irto di ostacoli. All’inizio infatti si è sentita sola, poi la rete che si è creata attorno a lei le ha permesso di uscire allo scoperto e riappropriarsi della sua vita. Angela ha pensato ai figli, a garantire loro un futuro, a far sì che camminassero per strada con la testa alta. Dal momento in cui si denuncia non si è più soli. Ha poi ringraziato i componenti a tutti i livelli dell’associazione e ricordato l’impegno dei soci che svolgono attività di volontariato al servizio di quei cittadini che cadono vittima del racket e dell’usura dando loro assistenza legale e costituendosi parte civile nei procedimenti penali scaturiti dalle denunce dei propri assistiti.

L’avvocato Maurizio Altomare, che ha moderato l’ incontro e fa parte del Pon Sicurezza, ha poi salutato i rappresentanti delle associazioni antiracket di Vieste e Francavilla Fontana, intervenute all’incontro. Il sindaco di Bitonto e l’assessore alla Legalità hanno ribadito la loro vicinanza al problema; infatti l’ amministrazione comunale ha condiviso gli scopi e i metodi dell’associazione diventandone socia. Si impegneranno concretamente a trasmettere i valori del rispetto della legalità a partire dai più piccoli. Il procuratore Drago ha ribadito la necessità di costituirsi parte civile nei processi e di far in modo che la collettività si unisca attorno alla vittima perché uniti è più facile sconfiggere questa piaga. Il territorio deve reagire, riscattarsi e liberarsi dai condizionamenti.

Il presidente onorario Grasso ha fatto un excursus storico sulla nascita delle associazioni antiracket a partire dalla Sicilia per giungere ai casi pugliesi più vicini che sono diventati un modello, come a Vieste che si è presentata compatta durante il processo nell’aula bunker a Foggia. Gli operatori economici si sono uniti e consorziati facendo fronte unico. Ha poi fatto le debite differenze con la mafia siciliana; quella pugliese meno radicata sul territorio, concludendo il suo intervento con l’invito a denunciare ora che c’è anche l’associazione. Il prefetto Belgiorno si è detta molto contenta che la cerimonia si è svolta proprio presso il Comune; a testimoniare la vicinanza dell’amministrazione. Ha poi elogiato il coraggio di Angela Castellano garantendole il suo supporto e ribadendo che lo Stato siamo noi. Bisogna rendere conveniente la denuncia, ha continuato, come è avvenuto ad Ercolano in cui l’amministrazione non farà pagare le tasse a quegli imprenditori che denunciano. Chi denuncia, ha ribadito, non è solo. Ha quindi invitato il sindaco a seguire l’esempio di Ercolano. In programma poi per il periodo di Natale tante iniziative di sensibilizzazione e la traduzione anche in inglese, a cura dell’ambasciata, dell’opuscolo che riporta i nomi di tutti gli imprenditori che dicono no al pizzo.

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