MOLFETTA. FRANCESCO PALOMBA, UN CAMPIONE PER SEMPRE

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Molfetta.- 16 gennaio 1999 / 16 gennaio 2014. Sono trascorsi già quindici anni dalla prematura scomparsa del molfettese Francesco Palomba ma oggi non compiangeremo quel triste evento, bensì celebreremo il suo ricordo assolutamente vivo e pulsante di quanti l'hanno conosciuto sia direttamente che indirettamente grazie alla sua fama sportiva e grandezza personale.
Molfetta ha avuto il privilegio di veder nascere e crescere uno sportivo come pochi che per tutta la sua vita ha conquistato medaglie e titoli d'ogni tipo, lasciandoci in eredità una grande scuola di Lotta Libera e Greco Romana brillantemente condotta da suo fratello, il maestro Giuliano Palomba, scuola di sport e di vita che forse, senza i suoi successi e l'amore per questa bellissima arte, oggi non avremmo nella nostra città.  

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Molfetta.- 16 gennaio 1999 / 16 gennaio 2014. Sono trascorsi già quindici anni dalla prematura scomparsa del molfettese Francesco Palomba ma oggi non compiangeremo quel triste evento, bensì celebreremo il suo ricordo assolutamente vivo e pulsante di quanti l’hanno conosciuto sia direttamente che indirettamente grazie alla sua fama sportiva e grandezza personale.
Molfetta ha avuto il privilegio di veder nascere e crescere uno sportivo come pochi che per tutta la sua vita ha conquistato medaglie e titoli d’ogni tipo, lasciandoci in eredità una grande scuola di Lotta Libera e Greco Romana brillantemente condotta da suo fratello, il maestro Giuliano Palomba, scuola di sport e di vita che forse, senza i suoi successi e l’amore per questa bellissima arte, oggi non avremmo nella nostra città.  

Francesco Palomba è stato infatti un inarrivabile campione che ha dedicato la sua vita alla Lotta raggiungendo livelli altissimi. E’ doveroso ricordare i momenti salienti della sua carriera come ad esempio la partecipazione a tornei internazionali vestendo la maglia della Nazionale Italiana di Lotta, la conquista di svariati titoli di Campione Italiano under 18, under 20, di Coppa Italia Assoluti (torneo d’altissimo livello), la convocazione nel team più prestigioso e forte del tempo : il gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato con cui ha conquistato l’ennesimo titolo italiano nel campionato a squadre. Ed ancora, numerosissime vittorie nei tornei e campionati nazionali Universitari sia nella Lotta Stile Libero che nella specialià Greco Romana.
Nel 1996 Molfetta, per celebrare ed onorare il suo brillante lottatore, ospitò i Campionati Italiani Assoluti di Lotta Greco Romana che avrebbero portato alla partecipazione alle Olimpiadi di Atlanta di quell’anno. Un evento storico per la nostra città che forse resterà irripetibile. In quell’occasione però Francesco, durante i combattimenti avvertì per la prima volta i dolori della sua malattia e, suo malgrado, fu costretto a lasciare la materassina finendo in ospedale e non riuscendo a concludere quell’importante competizione che l’avrebbe visto certamente vincitore. Quella che doveva essere una giornata di festa per Molfetta si concluse paradossalmente con una brutto imprevisto.
Una vita costellata da successi, dietro i quali però, come avviene per i grandi agonisti, ci sono stati anni di durissimi allenamenti, rinuncie, scelte, accompagnati sempre dal massimo impegno e dedizione, dall’umiltà e dal cuore che solo i grandi campioni possiedono, valori che portano lontani nello spazio ma ancor più nel tempo come dimostrano l’affetto e la stima che in tanti oggi continuano a nutrire, a distanza di anni per Francesco Palomba. Ricordarlo oggi, nel suo anniversario, è il minimo che la nostra comunità possa fare ed è bello pensare e sperare che i bambini e ragazzi che si avvicinano allo sport, ed in particolar modo al mondo della Lotta possano conoscere la sua storia, il suo valore d’atleta e persona e magari possano ispirarsi a lui prendendolo come esempio di impegno e determinazione per il raggiungimento dei loro obbiettivi. Per rinnovarne il ricordo, annualmente si svolge una gara di Lotta a lui dedicata : “Memorial Francesco Palomba”. Ancora più bello sarebbe se, Molfetta gli dedicasse anche un pensiero più concreto e permanente, magari intitolandogli una palestra, una sala, una via. Con questo augurio ne celebriamo la memoria e l’onore per l’appartenenza alla nostra città.

 

 

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