MOLFETTA. STORIA DI UNA GIOVANE RAGAZZA E DEI SUOI, ANZI NOSTRI, 40 CANI

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Molfetta.- Rilanciamo la nota ricevuta via facebook:

C’era una volta una giovane ragazza che, spinta dal suo amore per gli animali, spendeva quasi tutto il suo stipendio per comprare il cibo che portava ai cani che vivono nella zona industriale di Molfetta, addentrandosi anche in strade assai poco trafficate, convinta di trovare i suoi amati cani.

Qualcuno potrebbe dire “vabè, ognuno fa quel che vuole del suo tempo e dei suoi soldi” oppure “ma chi glielo fa fare?” oppure “che fessa!”
… E ci sta, ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole (così dicono).
Però voglio precisare che:

 

– Quella ragazza non sono io (e qua tranquillizzo i più);
– Quella giovane ragazza guadagnava meno di € 600,00 al mese; già… guadagnava perché il contratto di lavoro non le è stato rinnovato;
– Quella giovane ragazza accudiva e sfamava cani…randagi che sono di tutti noi molfettesi che, altrimenti, non avrebbero mangiato;

– Quella giovane ragazza era l’angelo custode di bestiole, davanti alle quali passiamo indifferenti, quando guadagnava meno di € 600,00 al mese ma lo è ancora oggi con un po’ più di fatica perché non ha neppure più quei € 600,00 al mese;
Quella giovane ragazza, oggi, ha bisogno dell’aiuto di tutti noi e lo grida, disperatamente, sebbene ne abbia ricevuto davvero molto poco fino a ora (i cani assorbivano molto più di quanto ricevesse in aiuto e il resto ce lo rimetteva di tasca propria) o lo ha ottenuto da brave persone che l’hanno saputa capire e andarle incontro.
L’aiuto che chiede non è per lei ma per quelle povere bestioline che, garantisco perché mi fermo spesso con loro, sono docili e dolci, chiedono carezze, un po’ di cibo e un po’ d’acqua (e le feste te le fanno anche se ti fermi e basta, senza dar loro nulla altro che qualche coccola).
La Lega per la Difesa del Cane contribuisce al sostentamento dei nostri randagi ma quei randagi sono molti e sono di tutti, basterebbe molto poco per garantire loro il minimo indispensabile e non permettere che muoiano di stenti.
Quella giovane ragazza, fino a ora, ha fatto sempre tutto quasi da sola. Che ne dite se un po’ tutti noi contribuissimo? Con poco, senza dissipare tutto il nostro stipendio e i tutti nostri risparmi. Acquistando ogni tanto un pacco di croccantini (uno dei più grossi costa € 15,00 e quando sono in offerta pure meno) oppure donando qualche soldino.
Poi, è ovvio, il randagismo è uno dei nostri “peccati originali” (non problema) a cui bisogna guardare con la “pretesa” di trovare una soluzione, accudendo gli animali che popolano le nostre strade e cercando il modo di ridimensionare il fenomeno con azioni lecite e UMANE.
Questo è un dovere preciso di tutti noi. Nessuno può svincolarsi da quello che è un dovere civile e morale. La vita dei randagi non può essere affidata solo all’amore e alla responsabilità di quella giovane ragazza e/o di poche altre persone che lo fanno gratis e senza sentirsi dire neppure “grazie”.
Siamo presi da 1.000 cose, lo so ma vi chiedo di riflettere e di non scartare l’idea di aiutare questa giovane ragazza. Posso fornire, in privato e a chiunque me lo chieda, l’indirizzo di un negozio dove comprare il cibo e che lo consegnerebbe alla ragazza oppure gli estremi di una paypal su cui fare le donazioni; tutto sarebbe documentato.
Grazie a tutti coloro avranno avuto la pazienza di leggere questa storia e grazie a tutti coloro i quali la condivideranno (anche questo è importante) e contribuiranno.
Con affetto.
Rosa

 


Per informazioni:https://www.facebook.com/events/197868957078439/?fref=ts

 

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