MOLFETTA. PASTICCIO ASILI NIDO: MENO POSTI, CANCELLATO IL SERVIZIO PER BAMBINI DAI 3 AI 6 MESI DI ETÀ

NIDO INFOGRAFICA

MOLFETTA. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Nuovo Centrodestra, critico sulla nuova regolamentazione degli asili nido recentemente varata dal Consiglio Comunale non senza qualche malumore tra le file della maggioranza, visto che all'aprovazione finale del regolamento, si è registrata l'assenza di qualche consigliere di maggioranza, allontanatosi anzitempo dall'aula. 

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MOLFETTA. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Nuovo Centrodestra, critico sulla nuova regolamentazione degli asili nido recentemente varata dal Consiglio Comunale non senza qualche malumore tra le file della maggioranza, visto che all’aprovazione finale del regolamento, si è registrata l’assenza di qualche consigliere di maggioranza, allontanatosi anzitempo dall’aula. 

Indietro tutta per l’asilo nido comunale: venti posti in meno e zero diritti ai bambini dai tre ai sei mesi di età. Il nuovo regolamento-pasticcio sui servizi all’infanzia approvato dal sindaco Natalicchio cancella la sezione primavera finora ospitata nella scuola materna di via Giovanni XXIII (nei pressi della chiesa Santa Famiglia) per accorparla nell’asilo nido di via Don Minzoni e, come se non bastasse, dal prossimo anno tutti i bambini nati tra aprile e maggio non potranno accedere al servizio nido. 

Molfetta compie venti passi indietro nei servizi all’infanzia e nelle politiche di sostegno alle famiglie. «Una scelta assurda e incomprensibile – protesta Luigi Roselli, già assessore ai Servizi Socio-Educativi durante l’amministrazione Azzollini – per fare spazio in un’unica struttura alla sezione primavera si sacrificano 20 posti nido. Negli anni dell’amministrazione Azzollini grazie ai lavori di ampliamento dell’asilo nido di via don Minzoni eravamo riusciti a migliorare il servizio, a potenziare le attrezzature, a mettere in sicurezza gli ambienti, ad ampliare gli spazi e soprattutto ad aumentare la capienza da 50 a 69 bambini. A questi si sommavano i 20 posti della sezione primavera di viale Giovanni XXIII, portando complessivamente la capienza delle strutture comunali da 50 a 89 bambini. Al contrario, con Natalicchio non solo si penalizzano i quartieri di Ponente che perdono la sezione primavera, ma si abbassa complessivamente l’offerta comunale da 89 a 69 posti disponibili.»

Ma al peggio non c’è mai limite. Anticipando al 31 marzo la scadenza per le domande di iscrizione (finora era possibile presentare la domanda entro il mese di maggio), Natalicchio taglia fuori dal nido tutti i bambini nati tra aprile e maggio. In altre parole, se al 31 marzo una mamma si trovasse in stato di gravidanza non potrebbe più presentare la domanda di iscrizione e, in base al nuovo regolamento, a settembre (all’inizio dell’anno scolastico) il bambino pur avendo già dai tre ai sei mesi non potrebbe più accedere all’asilo nido comunale. «Si sono dimenticati di tutte quelle mamme con un neonato di pochi mesi da accudire e senza nessun altro aiuto parentale: queste donne non potranno più contare sul servizio dell’asilo nido comunale e, se costrette, dovranno pure rinunciare al proprio lavoro per restare a casa.» 

Un paradosso clamoroso che il sindaco non ha voluto nemmeno correggere: “In consiglio comunale – racconta Luigi Roselli oggi esponente del Nuovo Centro Destra – con uno spirito collaborativo ho proposto un emendamento che, pur lasciando la scadenza al 31 marzo, avrebbe consentito comunque alle donne in attesa di presentare con riserva la domanda di iscrizione al nido. Natalicchio e la sinistra hanno negato pure questa possibilità, negando di fatto un diritto al bambino in quanto essere vivente concepito. Una scelta gravissima con cui alla fine si penalizzano gravemente le giovani famiglie.»

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