MOLFETTA. EROI AL SERVIZIO DELLO STATO: PAOLO BORSELLINO MOLFETTA

Falcone e Borsellino

MOLFETTA - “La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me!” [cit. Paolo Borsellino]

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MOLFETTA – “La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me!” [cit. Paolo Borsellino]

 

Paolo Borsellino era un uomo. Paolo Borsellino era un magistrato. Paolo Borsellino era un fedele servitore dello Stato. Paolo Borsellino è una idea di onestà, giustizia e trasparenza. Il suo nome è sinonimo di onore, servizio e fiducia. Il suo ricordo è un obbligo per tutti i cittadini retti e irreprensibili. Il suo esempio è un modello di vita.

Paolo Borsellino è stato ucciso dalla mafia il 19 Luglio del 1992, in un periodo buio della storia della Repubblica Italiana. Cinquantasette giorni prima era stato ucciso il suo amico e collega Giovanni Falcone, nella Strage di Capaci. Borsellino è stato assassinato di Domenica, mentre andava ad incontrare la madre, in Via D’Amelio a Palermo. Un’auto carica di tritolo esplose ponendo fine alla sua vita ed a quella della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Sono passati ventidue anni da quell’evento tragico che è rimasto scolpito nella memoria degli italiani. Paolo Borsellino è un simbolo per l’intera nazione. La sua azione di magistrato tutta rivolta a combattere il terribile fenomeno della mafia. Il suo impegno ed il suo sacrificio messi a disposizione del bene della collettività. La sua vita immolata sull’altare della Giustizia, in quanto Paolo Borsellino sapeva che sarebbe morto in maniera tragica.

I cittadini ed i civili non lo hanno dimenticato. La speranza è che l’intera classe politica abbia come maestro di virtù e di condotta la voglia e la passione di Paolo Borsellino. Perché lavorare per lo Stato deve essere un onore, non un titolo da sbandierare. Perché dedicarsi agli altri sia servire e far crescere il paese, senza piegarsi alla corruzione o al suo impoverimento. Perché la barbara morte di un eroe non sia un nome da ostentare, bensì condotta comune nell’espletamento della responsabilità civica ed amministrativa.

Molfetta ha dedicato una strada ad eterno ricordo dell’eroe Paolo Borsellino, traversa a quella del suo amico e collega magistrato Giovanni Falcone. Matrice di questo nobile gesto fu l’associazione Eredi della Storia, guidata dal suo consulente storico il prof. Giovanni de Gennaro, che lasciò ai soci un’ampia documentazione in merito. Un gesto commemorativo che sia il volano e la guida per un profondo cambiamento civile del nostro stato. Di una nazione nata e risorta dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, che ha scelto la Repubblica come forma di governo. Una democrazia libera ed egualitaria che deve rimanere tale, grazie all’impegno di tutti noi.

I membri delle associazioni combattentistiche e d’arma apporranno una corona d’alloro nella strada dedicata al magistrato siciliano.

 

Andrea de Gennaro

(Ass. Eredi della Storia – ANCR – Fondazione ANMIG)

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