MOLFETTA. CACCIA ALL’ABITO BUONO NEL CASSONETTO. UN SOLO RISCHIO: RIMANERE INCASTRATI

raccolta differenziata spinta

MOLFETTA - Prendono di mira i cassonetti per la raccolta degli indumenti usati e rovistano all'interno, sottraendo quel che possono: scarpe, vestiti, cappotti e accessori. Dopo l’assalto a stazioni, impianti elettrici e serre, che spesso vengono ripuliti da ladri di rame e i furti di tombini dalle pubbliche strade, sono i cassonetti per la raccolta di indumenti usati a finire nel mirino. 

Shares

MOLFETTA – Prendono di mira i cassonetti per la raccolta degli indumenti usati e rovistano all’interno, sottraendo quel che possono: scarpe, vestiti, cappotti e accessori. Dopo l’assalto a stazioni, impianti elettrici e serre, che spesso vengono ripuliti da ladri di rame e i furti di tombini dalle pubbliche strade, sono i cassonetti per la raccolta di indumenti usati a finire nel mirino. 

I furti nei cassonetti con i vestiti usati sono in aumento anche a Molfetta, una crescita dovuta molto probabilmente alla crisi galoppante. Quando non si ha nulla e si vive in condizioni di povertà estrema, anche il rifiuto diventa un bene prezioso. Le persone che frugano nei cassonetti però, commettono un reato è bene che questa cosa si sappia.Tutto quello che viene gettato nei cassonetti, infatti, diventa proprietà del Comune e della società che poi si occuperà della raccolta dei rifiuti. Non solo. Chi fruga nei cassonetti per recuperare abiti, non sempre è una persona bisognosa. Gli abiti migliori a volte finiscono sulle bancarelle dei mercatini dell’usato. Tra l’altro, il furto e quindi la rivendita a nero di indumenti usati è poco rischioso anche se certamente meno remunerativo del contrabbando di rame e affini. 

A rubare però non sono solo i rom, quindi, che sono soliti frugare nella spazzatura alla ricerca di abiti usati, di oggetti di metallo, e in generale di oggetti in buono stato e quindi riutilizzabili. Con la crisi che incalza, l’assalto alla «spazzatura» si è trasformato in una sorta di business: a differenza degli zingari, che solitamente si appropriano di beni per uso proprio, il nuovo esercito di «ladri di rifiuti» punta principalmente agli indumenti usati e ai materiali ferrosi che poi rivende a nero.

La raccolta degli abiti usati è un buon business che genera lavoro e denaro nell’ambito del mercato parallelo dell’usato. Un mercato in crescita e poco controllato, che genera un cospicuo giro di denaro che solo in parte finisce nelle casse pubbliche o in beneficenza. I conti, su questo versante, sono stati da sempre in perdita, vuoi per l’aumento dei furti a valle, vuoi per gestioni poco virtuose e poco monitorate a monte. 

Shares

ULTIME NOTIZIE

SEGNALAZIONI

NEWSLETTER

CRONACA

×