AL TEATRO BABILONIA DI MOLFETTA GIACOMO DIMASE IN “SPAIDERMEN”
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MOLFETTA - Il 13 ottobre è una giornata importante per tutti i cuochi d’Italia. È il giorno natale del patrono della categoria: San Francesco Caracciolo. Il Santo, nato nobile in una famiglia, comunque attenta ai valori della solidarietà e della fede, venne poi spirituamente illuminato e tra la seconda metà del 1500 e il 1608 dedicò la vita e le risorse dell’ordine dei Caracciolini al sostegno dei poveri e dei diseredati di Napoli.
MOLFETTA – Il 13 ottobre è una giornata importante per tutti i cuochi d’Italia. È il giorno natale del patrono della categoria: San Francesco Caracciolo. Il Santo, nato nobile in una famiglia, comunque attenta ai valori della solidarietà e della fede, venne poi spirituamente illuminato e tra la seconda metà del 1500 e il 1608 dedicò la vita e le risorse dell’ordine dei Caracciolini al sostegno dei poveri e dei diseredati di Napoli.
L’idea d’istituire la Festa Nazionale del Cuoco è della Federazione Italiana Cuochi, 15.000 iscritti in tutta Italia e si articola in manifestazioni organizzate dalle Associazioni Provinciali. L’Associazione Cuochi Baresi, oltre 450 iscritti tra chef, patron, imprenditori e allievi di Bari e del Nordbarese, festeggerà la ricorrenza, il 13 ottobre, alle ore 19,00, presso la parrocchia di Sant’Agostino di Giovinazzo, con una messa officiata dal Padre Spirituale don Beppe De Ruvo.
Lì è esposta al culto l’immagine del Santo, dipinta con rara maestria da uno chef pittore della nostra terra: Riccardo Strippoli di Andria. L’immagine è stata benedetta da Papa Giovanni Paolo II ed è diventata per i cuochi di tutta Italia il simbolo di un’interiorità che è sempre presente nella professionalità del cuoco; in quell’occasione fece il giro del mondo l’immagine del Papa, circondato da berrette bianche, che benediceva un enorme pane di Altamura, dono dai significati simbolici, dell’Associazione dei Cuochi Baresi.
I cuochi lavorano sempre, specialmente quando tutti festeggiano: sono milioni i pasti serviti ogni giorno ad ogni tipo di clientela. È un lavoro impegnativo, che richiede sacrificio, un grande talento e una vera passione. Per offrire la gioia di un piatto eseguito a regola d’arte, per emozionare il cliente qualcuno deve dare il meglio di sé; questo qualcuno è il cuoco. In quella giornata l’Associazione Cuochi Baresi ha deciso di rendere omaggio allo spirito caracciolino prestando la propria opera professionale e il proprio sostegno alle seguenti strutture caritative: • Casa del povero di Bitonto; • Caritas diocesana di Molfetta; • Comunità Casa Famiglia di Ruvo di Puglia; • Centro Alzheimer di Giovinazzo. Collaborerà all’iniziativa l’Istituto Alberghiero di Molfetta.
L’Associazione ha invitato tutti i soci a donare in questo periodo, naturalmente presso i centri di raccolta ospedaliera più graditi e vicini, il proprio sangue agli infelici che ne avessero bisogno. “Rivolgigli un sorriso”, otre che uno slogan è l’invito a mostrare un segno di affetto a tanti oscuri operatori che, nella realtà quotidiana, lontani dagli schermi e dai riflettori, dedicano la vita, anche con gravi disagi familiari e sociali, al benessere degli altri in grandi ristoranti stellati, in noti punti di ristorazione ma anche in più modesti locali, negli asili, nelle mense di tutt’Italia.
Solo un sorriso, nient’altro!
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