MOLFETTA. ALCUNE PUNTUALIZZAZIONI DEL PRESIDIO LIBERA SUL COMITATO COMUNALE DI MONITORAGGIO DEI FENOMENI DELINQUENZIALI

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MOLFETTA - Prendendo  atto di quanto è avvenuto in Consiglio Comunale il 15 ottobre  sulla modifica al regolamento del Comitato Comunale di Monitoraggio dei fenomeni delinquenziali, vogliamo come presidio LIBERA, puntualizzare alcune cose. 

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MOLFETTA – Prendendo  atto di quanto è avvenuto in Consiglio Comunale il 15 ottobre  sulla modifica al regolamento del Comitato Comunale di Monitoraggio dei fenomeni delinquenziali, vogliamo come presidio LIBERA, puntualizzare alcune cose. 

Abbiamo chiesto al consigliere Onofrio Pappagallo, quale referente per le associazioni di farsi portavoce di alcune nostre perplessità sulla opportunità di modificare la composizione del comitato, nato nel 1997 che non ha mai funzionato e del quale, pertanto, non se ne è potuto mai sperimentare l’efficacia. Una prima scelta politica poteva essere quella di farlo subito funzionare, alla luce degli eventi recenti, e quindi, avere la possibilità di verificare sul campo l’efficacia. 

Si è deciso di passare alla sua modifica nella composizione. Prevedere la presenza “riconosciuta nel ruolo” di alcuni rappresentanti dell’associazionismo impegnato su tali temi, è ben diverso da rappresentanti “invitati” di cui si riconosce il contributo informale, perché “antenne sul territorio”, con la conseguenza che le scelte che ne deriverebbero, potrebbero anche non essere condivise proprio dalle “antenne sul territorio”. 

Diventano quindi scelte solo dell’Amministrazione. Inoltre è prassi consolidata che siano le commissioni consiliari, quando affrontano delle questioni di loro competenza, a invitare, se vogliono, i rappresentanti delle realtà interessate e ascoltare i loro pareri e non viceversa. Avremmo auspicato una maggiore attenzione e ascolto alle riflessioni portate in consiglio e al lavoro reso dal consigliere Onofrio Pappagallo, che nel Presidio LIBERA, in rappresentanza del comune di Molfetta aderente ad AVVISO PUBBLICO, si è messo accanto a noi, facendosi poi portavoce delle esigenze emerse.

A nostro parere, assicurare in questi organismi la presenza accanto alle  figure istituzionali di  altre rappresentanze darebbe più forza agli stessi e anche alle realtà altre, impegnate nel territorio. Possiamo solo augurarci che a differenza del comitato ’97 questo sia subito operativo e che faccia valutare la sua efficacia sul campo.   

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