MOLFETTA. “I BAMBINI NON SONO UN PACCO DI CARTE”. BOTTA E RISPOSTA TRA PASQUALE MANCINI E PAOLA NATALICCHIO SULL’ASSISTENZA AI MINORI CON DISAGIO

pasquale mancini 2014 1

MOLFETTA - Botta e risposta tra Pasquale Mancini e Paola Natalicchio sull'assistenza ai minori e sul disagio, e principalmente sul servizio di assistenza allo studio pomeridiano e contrasto alla dispersione scolastica di minori con disagio e difficoltà che ha visto per parecchi anni in prima linea il SERMOLFETTA. Prima una nota di Pasquale Mancini, pubblicata sulla propria bacheca Facebook, pacatamente polemica, rivolta direttamente al Sindaco di Molfetta, poi la replica del Sindaco qualche ora dopo.

Scrive ad un certo punto l'ex Segretario del disciolto Pdl, nella pacata nota polemica, che esprime tra l'altro un discutibile modo di concepire la cortesia tra destra e sinistra: "L'insensibilità alberga a sinistra come a destra, fosse stata a destra sono certo che non sarei stato così cortese. La decisione sembra presa, il comunicato ha il tono pacato dell'invito alla rassegnazione, non lascia fianchi scoperti e io mi sento come lo zappatore alla festa di gala. Ma non mi passa la sensazione, sgradevole e che condanno, che i bambini siano stati spostati per esigenze di ufficio. Come un pacco di carte."  Seguono le dichiarazioni di Pasquale Mancini e Paola Natalicchio.

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MOLFETTA – Botta e risposta tra Pasquale Mancini e Paola Natalicchio sull’assistenza ai minori e sul disagio, e principalmente sul servizio di assistenza allo studio pomeridiano e contrasto alla dispersione scolastica di minori con disagio e difficoltà che ha visto per parecchi anni in prima linea il SERMOLFETTA. Prima una nota di Pasquale Mancini, pubblicata sulla propria bacheca Facebook, pacatamente polemica, rivolta direttamente al Sindaco di Molfetta, poi la replica del Sindaco qualche ora dopo.

Scrive ad un certo punto l’ex Segretario del disciolto Pdl, nella pacata nota polemica, che esprime tra l’altro un discutibile modo di concepire la cortesia tra destra e sinistra: “L’insensibilità alberga a sinistra come a destra, fosse stata a destra sono certo che non sarei stato così cortese. La decisione sembra presa, il comunicato ha il tono pacato dell’invito alla rassegnazione, non lascia fianchi scoperti e io mi sento come lo zappatore alla festa di gala. Ma non mi passa la sensazione, sgradevole e che condanno, che i bambini siano stati spostati per esigenze di ufficio. Come un pacco di carte.”  Seguono le dichiarazioni di Pasquale Mancini e Paola Natalicchio.

 

LA NOTA DI PASQUALE MANCINI

Sindaco, non so perché ma ho l’impressione che ci sia la necessità da parte della tua amministrazione o di parti di essa di riempire necessariamente un bel contenitore che rischia di rimanere colorato ma vuoto. Impressione confortata dai fatti, dai testi. Dai toni, dai contatti. Non si spiega perché alle famiglie dei minori non sia stato dato il diritto di scelta tra il calore dei volontari e il colore della bussola. Sai bene che laddove un educatore è riuscito un altro può fallire.

Sai bene quanto tempo occorra a un educatore (in circostanze come queste che possiamo definire in alcuni casi “estreme”) per entrare in contatto con la sensibilità speciale e unica, nascosta dalle tante cortecce che la vita ha giá imposto nascondendo questi piccoli cuori genuini. Sai bene che danni possa fare in un animo predisposto alla diffidenza uno “change la dame” fritto e mangiato. “Si, piccolo, ci hai messo una vita a fidarti e ad entrare in contatto con il mondo ma prima che nascessi avevano fatto un bando…”

E non entro nel merito del bando, che conosco, e che lascerebbe ampi spazi di manovra, così come non discuto professionalità e diritti acquisiti da chi lo ha vinto. Nè allo stesso modo, come già detto e ampiamente dimostrato quando si tratta di ser, il colore degli errori può modificare le percezioni o quando occorre le proteste. L’insensibilità alberga a sinistra come a destra, fosse stata a destra sono certo che non sarei stato così cortese. La decisione sembra presa, il comunicato ha il tono pacato dell’invito alla rassegnazione, non lascia fianchi scoperti e io mi sento come lo zappatore alla festa di gala. Ma non mi passa la sensazione, sgradevole e che condanno, che i bambini siano stati spostati per esigenze di ufficio. Come un pacco di carte.

Che si sia sorvolato bellamente sulla loro sensibilità, che si sia giocato sul ruolo di chi ha contattato le loro famiglie e che si sia altrettanto bellamente dato il benservito ai “dolci volontari eccetera eccetera”. Metterò il fiocchetto del lutto sul mio giubbotto arancione. PS; Paola Natalicchio , prova a trovare il tempo per ricevere anche i volontari del sermolfetta: lo chiedono da tempo e sono persone per bene.

LA RISPOSTA DI PAOLA NATALICCHIO

C’è un tema che mi sta a cuore: l’assistenza ai minori con disagio. Fa parte della mia storia, oltre che della mia attenzione di amministratore. E della storia di tanti volontari di questa città, impegnati nell’associazionismo migliore. Per questo le affermazioni di uno dei fondatori del Ser Molfetta,Pasquale Mancini, non mi hanno lasciata indifferente. Chiarisco, allora, in una nota ufficiale quanto accaduto rispetto al mancato rinnovo, al momento, dell’affidamento di alcuni bambini con disagio al servizio di contrasto alla dispersione scolastica gestito negli ultimi anni dal Ser Molfetta. Il tutto è legato all’apertura del nuovo Centro Minori della Cittadella degli Artisti. Spero che la nota sia chiara in ogni suo punto, per sgomberare da ogni ombra l’operato dell’Amministrazione.

LA NOTA UFFICIALE PUBBLICATA SULLA HOME PAGE DEL SITO ISTITUZIONALE DEL COMUNE DI MOLFETTA

Nasce il nuovo centro minori “La bussola”

“Il Centro Minori della Cittadella degli Artisti si inaugurerà a metà dicembre, insieme al resto della struttura, ma è già in parte operativo. A gestirlo è la cooperativa Gea, che ha vinto una gara sulla base di un bando redatto e pensato dalla precedente Amministrazione, autrice anche del progetto del Centro Minori”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio chiarisce la questione dei servizi ai minori in città.

 “Oggi – prosegue il sindaco – alcune associazioni, tra cui il Ser Molfetta, esprimono preoccupazione. Da anni gestiscono con cura, dedizione, passione e competenza servizi di assistenza allo studio pomeridiano e contrasto alla dispersione scolastica di minori con disagio e difficoltà. Con risultati straordinari e dopo aver instaurato un legame speciale e prezioso con i bambini seguiti, che chiunque abbia fatto volontariato in questo settore conosce. L’apertura del Centro Minori della Cittadella, che si chiamerà “La Bussola”, però, al momento si avvia, inevitabilmente, garantendo assistenza agli stessi bambini che negli anni passati erano seguiti con dedizione dal Ser. Quei bambini non perdono il servizio ma lo proseguono in una struttura nuova e con una cooperativa professionale vincitrice di bando pubblico. Il servizio non si interrompe per i bambini, anzi si rafforza per loro, ma al momento si interrompe per il Ser. Quei bambini, infatti, sono stati ritenuti dalle assistenti sociali del Comune i casi più impegnativi e gravi e siccome i gestori del Centro Minori devono iniziare la loro attività e hanno chiesto al Comune di segnalare i casi dei bambini con cui iniziare, le assistenti sociali hanno proceduto con una valutazione di priorità legata alle singole storie dei bambini seguiti. La priorità, per una Amministrazione, è questa: non interrompere i servizi, salvaguardare l’utente finale, soprattutto se fragile”.

“Non voglio dire, però, che il problema che pone il Ser non esista. C’è una associazione che vuole restare a disposizione dei bambini della città e il Comune non vuole vanificare la generosa disponibilità di questa e altre associazioni nel mettersi al servizio sull’assistenza scolastica ai minori a rischio. Per questo, stiamo comprendendo in questi giorni se ci sono le risorse economiche per far sì che l’apertura del Centro minori della Cittadella non sia uno “spostamento di servizio” da un gestore all’altro, ma sia bensì un’opportunità in più per allargare la platea dei bambini che fruiscono del servizio. In sostanza, con una istruttoria seria e certificata dei servizi sociali, capiremo se vi sono altri bambini con bisogno di assistenza da poter affidare al Ser e alle altre associazioni che storicamente e da anni, sul territorio, si sono distinte nella cura dei bambini in difficoltà, per un loro pieno inserimento socio-educativo. Seguirò personalmente il buon esito di questa riorganizzazione, alla quale si aggiunge anche la vicenda del Centro minori del Centro Storico “Le radici e le ali”, il cui affidamento alla cooperativa Koinos è in scadenza a fine dicembre.

Anche il destino di quel centro non è certo la chiusura, ma dobbiamo fare un bando pubblico per l’affidamento della gestione. E capire, con due Centri aperti, se ci sono e quali sono gli spazi per continuare gli affidamenti anche con le associazioni storiche che vogliono continuare a svolgere il loro ruolo in questa sfida per il benessere di bambini della nostra città. Insomma, dobbiamo trovare un equilibrio tra la valorizzazione del volontariato e dell’associazionismo e il coinvolgimento delle realtà professionali organizzate. Ho anche io, come tanti cittadini di Molfetta, alle spalle bellissime esperienze di impegno volontario al servizio dei minori, esperienze che hanno cambiato la mia vita e il mio modo di stare al mondo, e posso capire la preoccupazione di chi teme di perdere l’occasione di restare a contatto con bambini speciali, con cui si stanno facendo percorsi educativi che è importante non interrompere. Con sensibilità e attenzione usciremo anche da questo fisiologico momento di difficoltà legato all’apertura del nuovo Centro e faremo le scelte per garantire tutti. A partire sempre e comunque, però, dai bambini e dalle loro famiglie”.

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