MOLFETTA. LANNES E IL GIORNALISMO D’INCHIESTA AL LICEO CLASSICO

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MOLFETTA - Gianni Lannes al Classico, l’inchiesta sul Francesco Padre, come si cerca la verità. “La funzione fondamentale del giornalista è controllare il potere”. 

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MOLFETTA – Gianni Lannes al Classico, l’inchiesta sul Francesco Padre, come si cerca la verità. “La funzione fondamentale del giornalista è controllare il potere”. 

“È un’emozione tornare al Classico, anch’io l’ho frequentato, ci rientro dopo trent’anni”.  Questo l’esordio del giornalista Gianni Lannes, al Liceo “Leonardo da Vinci” per il progetto “Incontra&Orienta” ; biblioteca gremita di alunni, ex alunni, genitori, cittadini, sospesi alle sue parole dure ed inequivocabili, una lezione di giornalismo di inchiesta e di cittadinanza.

Cuore dell’intervento la vicenda dell’affondamento del “Francesco Padre”, è a partire dalla pubblicazione del suo libro “Nato: colpito e affondato” che le indagini hanno avuto nuovo impulso ed è venuta a galla una verità che sarebbe stata accessibile a tutti se le trame del potere e un giornalismo ad esso succube non l’avessero occultata.  Lannes non ha sfumato i termini, provocando un sussulto nell’uditorio: “Non si è trattato di un errore, ma di dolo, lo scafo del motopeschereccio molfettese affondato venti anni fa presenta il foro di entrata e di uscita di un ordigno e gli uomini sono stati mitragliati ”. È strano come a volte ci si protegga, quasi non si voglia capire, quando la verità è troppo dolorosa, ma Lannes non ha lasciato scampo, delineando lo scenario internazionale all’interno del quale la vicenda si inserisce, citando documenti e risoluzioni dell’ONU, ricostruendo i  passaggi, le ricerche, i contatti con cui è giunto a questa scoperta, che pure ad altri sarebbe stata parimenti accessibile, se solo l’avessero voluta cercare. Un modello di giornalismo di inchiesta, il tema dell’incontro, e di impegno, che Lannes ha pagato di persona, con le minacce, le auto saltate in aria sotto casa, l’assegnazione di una scorta che ben presto ha capito stava lì più che altro per controllarlo, i tentativi di comprarlo, come quando la Rai gli ha offerto dei soldi perché un documentario commisionatogli da Minoli sulla faccenda Francesco Padre portasse ad altra conclusione, piuttosto cha raccontare la verità, un documentario che, al suo rifiuto, è finito in qualche cassetto, senza mai esser messo in onda. E ad un pubblico sempre più coinvolto e indignato ha legato questa inchiesta ad altre sue, tutte a caccia di verità, così nella biblioteca si è materializzato l’aereo abbattuto ad Ustica, al centro di un gioco fra governo italiano e francese interessati all’affare colossale della costruzione di centrali nucleari in Iraq e contrapposti ad Israele, la strage alla stazione di Bologna, i nostri mari avvelenati e usati come discarica per le bombe non utilizzate di tante guerre, perché le bombe fanno danno anche quando non uccidono e devono essere smaltite, e per le tante navi cariche di veleni che stanno liberando sostanze tossiche, ormai entrare nella catena alimentare.

Un rosario di depistaggi, false notizie, morti sospette che per Lannes ha una causa unica l’esser l’Italia un paese ormai privo di sovranità, succube dopo  la fine della Seconda guerra mondiale degli Usa, per la sua posizione così strategica nel Mediterraneo.

Ha parlato per due ore Lannes di quello che in genere non si parla, perché anche il giornalismo non è uscito bene: “la verità bisogna cercarla”, ha affermato. Tanti prima di lui evidentemente non lo hanno fatto.

Il progetto “Incontra&Orienta” ha l’intento di offrire agli alunni dell’ultimo anno del Liceo, guidato dalla dirigente, prof.ssa Margherita Anna Bufi, l’opportunità di incontrare esponenti di diversi ambiti culturali, così da orientarsi per il prosieguo della loro formazione, consapevoli del senso globale della scelta di un progetto di studi.annes e il giornalismo di inchiesta al Liceo Classico

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