MOLFETTA. “DOV’E’ IL NOSTRO SINDACO ANIMALISTA?”. LETTERA DI UN GRUPPO DI ANIMALISTI MOLFETTESI

aaaa cani zona industriale

MOLFETTA - E’ con grande rammarico che scriviamo al vostro giornale nella viva speranza di dar voce a quei cani, ormai dimenticati da tutti che vivono da anni nella nostra zona industriale. Vorremmo riuscire a toccare il cuore di qualche cittadino e risvegliare la coscienza animalista di qualche molfettese, fiduciosi che tali coscienze possano ancora esistere nella nostra città.

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MOLFETTA – E’ con grande rammarico che scriviamo al vostro giornale nella viva speranza di dar voce a quei cani, ormai dimenticati da tutti che vivono da anni nella nostra zona industriale. Vorremmo riuscire a toccare il cuore di qualche cittadino e risvegliare la coscienza animalista di qualche molfettese, fiduciosi che tali coscienze possano ancora esistere nella nostra città.

Circa due mesi fa è apparso su “Il fatto”  un breve articolo informativo che accennava alla rimozione di cucce ad opera dal nostro sedicente sindaco animalista che durante l’intera sua campagna elettorale ha largamente manifestato il suo interesse per la tutela degli animali presenti sul nostro territorio facendone un vero cavallo di battaglia che, oggi, purtroppo, alla luce dei fatti accaduti si è trasformato in un triste cavallo di Troia.

E’ bene ricordare che, a seguito di continue pressioni da parte di un gruppo di imprenditori della zona industriale, intolleranti alla presenza dei cani nella loro zona, il sindaco attraverso un ordine di servizio ha fatto sgomberare le cucce di cani che stazionavano in quella zona da anni e che, all’improvviso, si sono visti portar via le loro “case”. Perché questa decisione? Perché non trovare una soluzione alternativa? Perché darla vinta a chi manca di sensibilità ed è solo capace di fare la voce grossa? Dov’è finito, sindaco, il suo spirito animalista? Che ne è stato dei suoi bei progetti per una Molfetta rinnovata e in crescita? Abbiamo creduto in un rinnovamento che passasse non solo attraverso volti nuovi ma anche e soprattutto attraverso atteggiamenti e sensibilità nuove, una politica nuova ma di nuovo, oggi, vediamo ben poco.

Nell’articolo pubblicato lo scorso ottobre su questo giornale si auspicava l’intervento tempestivo dell’Amministrazione comunale con l’installazione di cucce più decorose che potessero migliorare la triste condizione di quelle povere creature randagie la cui unica colpa è quella di stazionare sul nostro territorio in maniera (a dire di qualcuno) quasi impropria senza alcun diritto ad occupare suolo pubblico! A quell’articolo non è seguita nessuna risposta, nessun provvedimento, nessun interesse per la vicenda nonostante un incontro-farsa avvenuto tra rappresentanti degli imprenditori, membri dell’amministrazione comunale ed esponenti della Lega di Molfetta. Dopo un lungo silenzio da parte dell’Amministrazione, la Lega ha tentato di provvedere collocando casette usate per offrire ripari temporanei almeno a quelle anime più bisognose, inzuppate e congelate dal freddo e dalle piogge. Ma i nostri grandi imprenditori le hanno buttate via, rimosse all’istante senza alcuna pietà perché deturpavano il belvedere del loro territorio! Ed ecco la replica del sindaco che, con un misero articolo sulla Gazzetta, parla di accusa inopportuna perché, a suo dire, la giunta comunale fa molto per gli animali abbandonati. Vero è che il sindaco ha provveduto a regolarizzare e migliorare la situazione del canile ma, dopo aver mostrato interesse e collaborazione non può, ora, tirarsi fuori sentendosi estranea alla questione “randagi”. Ora preferisce demandare, ignorare e non impegnarsi a trovare una soluzione pacifica per la tutela di quelle anime indifese. Giustifica il suo provvedimento con motivazioni di carattere igienico-sanitarie quando, in realtà, avrebbe potuto emanare provvedimenti di carattere disciplinare contro chi, da anni, continua a contaminare le strade molfettesi (e non esclusivamente la zona industriale!) con scarti alimentari vomitevoli. Sono tali personaggi (ormai noti) a dover essere puniti e non i poveri cani! Tanto più che i soggetti in questione non si fermeranno dinanzi all’assenza di cucce. Perciò, caro Sindaco, smetta di eludere il problema, non può sentirsi “a posto” e vivere di rendita per quanto fatto a favore del canile. Non può continuare ad ignorare tale realtà, quasi a sperare che col trascorrere del tempo la faccenda venga dimenticata e che i cani scompaiano dalla zona in un modo o in un altro, magari vittime di aggressioni tra branchi o investiti mentre vagano alla ricerca di nuovi ripari. La constatazione di evidente disinteresse e profondo degrado sociale  stride fortemente con quanto accaduto nel comune di Vigevano dove, a seguito di una denuncia sporta da qualcuno che contestava la presenza di una ciotola d’acqua collocata per strada da volontari dal cuore d’oro e si appellava all’occupazione impropria del suolo pubblico, è intervenuto il sindaco in persona con l’intera giunta comunale a dar prova di grande sensibilità e buonsenso: si è offerto di pagare personalmente la multa e ha sollecitato la polizia comunale ad ignorare simili denunce future. Un sindaco modello che difende i cani del proprio territorio ben consapevole che i randagi sono sotto la sua diretta responsabilità e ne tutela, pertanto, i loro diritti. Vigevano rimane un grande esempio di sensibilità dettato da un grado di civiltà alto che, sicuramente, Molfetta non possiede e forse non raggiungerà mai. La civiltà di un popolo si misura anche dal modo in cui tratta gli animali e la constatazione più amara è dettata dalla presenza di tanti concittadini che mancano di cultura animalista e ancora oggi considerano gli animali esseri inferiori da allontanare e bistrattare senza pietà. A conclusione di questo intervento, ci preme ricordare al sindaco e, allo stesso tempo informare i lettori, che i cani di cui si parla non sono randagi ma cani sterilizzati e vaccinati re-immessi sul territorio (L.R. 12/95) e, pertanto, appartenenti al territorio stesso e sotto la tutela del primo cittadino. Sarebbe doveroso, dunque, da parte del sindaco voler provvedere seriamente e in tempi brevi (date le continue piogge e il freddo invernale in arrivo) ad una soluzione della vicenda che dia dignità ai nostri cani attualmente vaganti e disorientati, intirizziti e fradici nei giorni di pioggia, che chiedono solo un riparo. Molti di loro sono anche anziani e non hanno più la tempra forte per affrontare l’inverno ma hanno sempre tanto amore da offrire a chiunque si fermi per regalar loro una carezza. Ogni cane ha una sua storia di dolore alle spalle ma ce n’è uno in particolare che da quando ha perso il suo riparo continua ad andare su e giù nella stessa strada e non si schioda dalla sua zona, mai. Quel cane rimane lì immobile anche nei giorni in cui la pioggia cade copiosa e si lascia inzuppare fino alle ossa implorando con gli occhi di riavere sua cuccia…come può la gente restare insensibile dinanzi al dolore silenzioso di una tale creatura? Chiediamo agli imprenditori una maggiore tolleranza e un pizzico di sensibilità, la vostra vita potrà solo arricchirsi e non subire privazioni dalla presenza degli animali e chiediamo al sindaco di permettere al suo cuore animalista di riprendere a battere nella giusta direzione. Quando a Molfetta piove, caro sindaco, si faccia un giro in macchina e vada a cercare i nostri randagi. Quando li vedrà fradici e immobili sotto l’acqua, con gli occhi smarriti e tristi che si avvicineranno scodinzolanti alla sua macchina in cerca di riparo, capirà che scriviamo a nome di tutti loro. 

Un folto gruppo di animalisti molfettesi

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