MOLFETTA. LIBERATORIO POLITICO: “L’ALIBI DEI SIMBOLI”

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MOLFETTA – “La gente ha bisogno di simboli e noi gliene diamo. Puntualmente questi simboli vengono dimenticati, lasciati morire, spesso vandalizzati e noi gliene confezioniamo altri. Così facendo accumuliamo un numero crescente di simboli per scoprire poi alla fine quanto tutto sia stato incredibilmente inutile! Lo hanno definito il momento più alto di una manifestazione per la pace e la legalità, contro l’indifferenza, ma vedere don Ciotti con la pala in mano, affannarsi a piantumare un albero in Piazza Paradiso può definirsi veramente un simbolo in cui identificare quell’antimafia concreta e militante? La gente ha bisogno di simboli, di stimoli, di essere spronata ma è solo un alibi con cui giustificare la ricerca di una fantomatica verità che in realtà è già sotto gli occhi di tutti sempre, spiattellata in faccia ogni giorno, in ogni momento. E questo è stato chiaramente scritto su un cartello bianco lasciato sulla scalinata della chiesa di San Berardino, quella scalinata, che è diventato il vero simbolo per questa città, altro che albero! “#7luglio1992 #31dicembre2015 – Non c’è Pace senza Giustizia – Non c’è Legalità senza Verità – DUNQUE…” .                                                                      Invece, quanto sarebbe stato bello vedere don Ciotti su quelle scale ad inaugurare una stele in memoria del sindaco ucciso dalla mano di quella illegalità diffusa, strisciante e dilagante che combattiamo molto a parole e poco nei fatti. Una illegalità che dopo 23 anni ha scavato in profondità e ha radicato saldamente il suo tronco nel terreno fertile dell’indifferenza, dell’omertà e del menefreghismo incivile di questa città; 23 anni svaniti nel nulla, in cui i “costruttori di Pace e Legalità” non sono stati capaci di alzarsi in piedi per erigere una stele dignitosa in memoria di una vittima di mafia, una vittima presente nel lungo elenco di nomi e cognomi ricordati dalla sua associazione nella giornata della memoria. Dunque, cosa rimane della marcia che ha appena percorso don Ciotti? Un albero, tante foto, interviste, sorrisi di gioia, palloncini e striscioni di buoni propositi. Solo simboli per far marciare…in pace le proprie coscienze?”

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