MOLFETTA. LETTERA APERTA DI UN AGRICOLTORE

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MOLFETTA – “Ladri!

Il settore agricolo rappresenta ancora una fetta importante delle attività produttive  della nostra città ed ha vitale importanza per la nostra alimentazione e la salvaguardia del territorio.

Il nostro paniere è ricco e variegato: l’oro verde, eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, le produzioni orticole secolari  come la “cicoria puntarella”, i prodotti  di aziende serricole e floricole innovative.

Questo importante settore, però, non ha mai avuto il giusto riconoscimento né dalle  amministrazioni né dalle compagini politiche che hanno governato e orientato le politiche produttive della nostra cittadina; negli ultimi anni si è preferito dare grande importanza alla nascita e allo sviluppo delle aree commerciali e produttive solo ed esclusivamente intorno alle zone PIP e ASI.

Il nostro territorio agricolo ha subito uno stato di abbandono, dovuto soprattutto al crollo della redditività delle aziende agricole per la riduzione del  valore di vendita dei prodotti agricoli e il contemporaneo aumento dei costi di produzione.

Le nostre campagne hanno subito così lo sciacallaggio da parte di vari soggetti che in modo furtivo le hanno fisicamente assaltate derubando su molti fronti.  Si è cominciato con il ‘ferro vecchio’, con i cavi elettrici degli impianti,  con cancelli d’ingresso e recinzioni metalliche, con le valvole in ottone degli impianti di irrigazione, con i trasformatori dell’enel (lasciando per settimane le aziende ferme), con l’asportazione delle “ chianche” dei pavimenti delle costruzioni rurali, con l’illegale abbattimento degli ulivi nelle zone espropriate e non ancora urbanizzate.

Si è poi passati ai furti più sostanziosi nei capannoni e nei depositi agricoli delle aziende specializzate asportando prodotti, attrezzi e macchinari costosi  utilizzati per la produzione orticola. Si è giunti infine ai furti sul campo sistematici, organizzati e quotidiani dei prodotti agricoli come olive, frutta e ortaggi che hanno portato alla disperazione le piccole e medie aziende che da quelle produzione ricavano la loro unica e sola forma di reddito. Le aziende agricole più giovani e innovative  vedono sempre con  più difficoltà  la loro crescita e la loro sicurezza lavorativa.

Il proliferare dei venditori abusivi di prodotti agricoli negli angoli della nostra città determina una ulteriore  sleale concorrenza al settore agroalimentare alimentando lo stato di confusione generale.

In molte occasioni il problema è stato portato a conoscenza, con relative denunce, agli organi preposti alla vigilanza e all’attenzione dell’attuale amministrazione. Il “Forum dell’agricoltura”, strumento di partecipazione attiva creato con l’insediamento del sindaco Natalicchio, è stato lasciato nel dimenticatoio e non si è potuta vedere la nascita dell’auspicato “tavolo verde”.  I produttori, rimasti inascoltati,  non possono che provare una comprensibile delusione.

Non si può parlare di “ritorno alla terra” se le condizioni di sicurezza del territorio e la salvaguardia delle realtà agricole non vengono tenute in considerazione. Non si può parlare di legalità se non si contrastano le forme di palese abusivismo. Non si può fare “welfare” alle spalle del mondo agricolo”.

Un agricoltore molfettese.

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