MOLFETTA. “DONNE TRA ANALFABETISMO ED EMANCIPAZIONE. DALLE CARTE DI TOMMASO FIORE E GAETANO SALVEMINI”

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MOLFETTA – Martedì 17 maggio alle ore 18 presso lo spazio espositivo della Biblioteca Comunale, al primo piano della ex Fabbrica di San Domenico, saranno esposti sino all’8 giugno una serie di pannelli, documenti, libri, manoscritti e foto di grande interesse storico, che raccontano la lunga storia delle battaglie femminili nel secolo scorso.

Un ricco carteggio riguardante le tante donne protagoniste della vita sociale, culturale e politica, che dai primi anni del Novecento sono state interlocutrici di Tommaso Fiore e Gaetano Salvemini. Tra le numerose corrispondenti dei due grandi meridionalisti vanno ricordate Sibilla Aleramo, Giuliana Benzoni, Ada Gobetti, Maria Corti, Rina Durante, Adele Bei, Maria Brandon Albini, Maria Antonietta Macciocchi, Anna Maria Ortese, Carla Voltolina Pertini, Anna De Lauro Matera.

All’inaugurazione interverranno Paola Natalicchio, sindaco di Molfetta, Elisabetta Mongelli, assessore comunale alla Cultura e al Turismo, Rosa Maria Capozzi del Cnr e curatrice della mostra, Cosima Nassisi, docente di Storia contemporanea all’Università del Salento, Irene Giannì dottore di ricerca presso l’Ateneo salentino, Massimo Melillo giornalista e vicepresidente di Assostampa Puglia, Marco Ignazio de Santis, storico e Davide De Candia, dottore di ricerca presso l’Ateneo barese.

I pannelli della mostra, riservati ognuno ad una donna celebre, oltre a quelli dedicati a Fiore, a Salvemini e ai rapporti tra i due meridionalisti, raccontano le lotte delle donne dello scorso secolo, a cominciare dal diritto al voto. La vita di questi personaggi rappresenta il fil rouge della storia di un’epoca raccontata attraverso la voce di donne consapevoli, preparate e sensibili. In mostra sarà esposto il materiale raccolto tra la Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari, la Fondazione Istituto Gramsci di Roma e le collezioni private della famiglia Fiore-Fazio, del giornalista Massimo Melillo e della scrittrice salentina Rina Durante.

La Mostra, fortemente voluta da Rosa Capozzi del CNR, che l’ha pensata e ne ha curato tutte le edizioni, parte dal carteggio di Tommaso Fiore per parlare di donne importanti del secolo scorso. Ha debuttato a Roma nella prestigiosa sede del Cnr e successivamente a Bari e Altamura, città natale di Tommaso Fiore; dal 2014 si avvale della collaborazione dell’Associazione Muse del Salento e del Centro Teseo – creatività tra Arte e Scienza con cui sono state realizzate le edizioni di Lecce e di Tricase. Mostra sempre in evoluzione, quindi, che per l’edizione di Molfetta, città che ha dato i natali a Gaetano Salvemini, si arricchisce di nuovi contenuti.

Insieme a questa mostra storico-documentaria si inaugura la personale del maestro Beppe Labianca, pittore-scultore neometafisico, neofigurativo, neomitologico. E’ uno dei pochi artisti pugliesi ad essere stato invitato a partecipare nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. La mostra si terrà nel chiostro della Ex Fabbrica di S. Domenico a Molfetta.

Qualche informazione ulteriore:

Beppe Labianca nasce a San Ferdinando di Puglia, si trasferisce a Bari, dove dagli inizi degli anni settanta assume la cattedra di Discipline pittoriche al Liceo artistico statale di Bari. Dal 1975 dirige il centro culturale “Officina nuova”, che diventa in quegli anni un importante ritrovo di artisti e di intellettuali, grazie anche ad eventi di rilevanza nazionale ed internazionale. Nel frattempo compie numerosi viaggi, soggiornando per un lungo periodo a Londra dove la sua pittura è andata accostandosi a quella di Francis Bacon, della quale si è progressivamente allontanato per attingere ad una forma di esistenzialismo figurativo, di impostazione metafisico-simbolica in cui concentra le ultime esperienze dell’arte contemporanea.

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