“MÈTREMONIE ALLA MELFETTÈISE”, IN SCENA AL TEATRO DI PONENTE LA COMMEDIA DELLO STORICO COLLETTIVO DINO LA ROCCA
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Molfetta. Le ultime settimane dell’anno, rappresentano sempre un momento per tracciare il bilancio di una attività o di una istituzione e l’ occasione propizia per dare uno sguardo al futuro, cercando di correggere errori, migliorando il proprio operato e cercando nuove strategie.
Presso la Sala Misino della sede centrale dell’ Istituto Alberghiero di Molfetta si è tenuto alla presenza del dirigente scolastico Antonello Natalicchio, del corpo docente e di una rappresentanza di alunni, la cerimonia dello scambio degli auguri.
All’ incontro hanno partecipato i rappresentati di tutte le associazioni di categoria del mondo della ristorazione che hanno messo in luce come il settore alberghiero sia in continua evoluzione e quanto ci sia bisogno di professionisti competenti, aggiornati e formati.
Spesso infatti gli studenti che escono dalla scuola non hanno competenze spendibili nel mondo del lavoro, perché tanto corre fra pratica e teoria. A questo punto si è deciso di formare una commissione di tecnici che affiancherà i docenti in modo da supportare i ragazzi nel passaggio fra i due mondi: scolastico e lavorativo.
Tutte le associazione da quella dei cuochi a quella dei barman, da quella dei maitre a quella dei sommelier si sono dette disponibili a dare il loro contributo, fondamentale per una visione globale a 360° del comparto turismo.
Alla manifestazione ha preso parte, per allietare il pomeriggio il Gruppo Fidas di Molfetta che ha eseguito alcuni fra i canti di Natale più popolari chiudendo con il classico “ Uela patrona” che è l’ invito a offrire qualcosa di buono da degustare e non poteva essere altrimenti in un Istituto Alberghiero.
Prima del brindisi augurale non poteva mancare la benedizione e una preghiera da parte di don Beppe de Ruvo, padre spirituale dell’ Associazione Cuochi Baresi.
Si guarda quindi al nuovo anno con altri ambiziosi progetti e collaborazioni creando sinergie fra il mondo scuola e quello del lavoro.
Paola Copertino
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