IMBRATTATA LA BASE DEL MONUMENTO IN PIAZZA MARGHERITA DI SAVOIA, IL SINDACO: OPERA DI IMBECILLI
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Molfetta. Abbiamo incontrato Daniela Mezzina, molfettese ed esperta di flamenco in occasione della sua ultima esibizione in ordine di tempo, proprio a Molfetta e ne abbiamo approfittato per conoscere meglio lei e la sua passione sviscerata.
“Il mio innamoramento verso il flamenco credo fosse già in atto prima ancora di incontrarlo.
Nasco ballerina classica e per me il flamenco ha rappresentato una grande rivelazione, quella di potersi esprimere in modo assolutamente individuale ed autentico senza dover necessariamente aderire a forme e canoni prescritti da altri ed il messaggio che mi piacerebbe diffondere attraverso quest’arte è che, in tempi in cui i corpi con il loro apparire spesso diventano più importanti dei contenuti, l’energia e l’intenzione che ognuno di noi veicola trascende i canoni di bellezza capovolgendoli spesso, perché il racconto artistico di noi è seduzione e fascino messi insieme.
Infine adoro l’interazione con la musica dal vivo di cui si nutre il flamenco foriera di condivisioni profonde.
In queste righe credo di aver sintetizzato ciò che quest’arte rappresenta per me.
In questi giorni abbiamo portato in scena due spettacoli diversi, presso il Teatro del Carro “Retratos, donne dai tratti irregolari” in cui abbiamo raccontato il mondo interiore di un’artista dell’ambito flamenco che spazia in altri generi musicali con una strabiliante abilità, Ana Rita Rosarillo, infatti, è un sangue misto argentino e napoletano e le anime che coesistono in lei si esprimono attraverso il canto con grande intensità.
All’interno di Retratos ho avuto l’onore di essere invitata a raccontare insieme a lei ed a due meravigliosi musicisti, Monica Tenev alla fisarmonica e Sergio Varcasia alla chitarra, la sua anima flamenca attraverso un flamenco destrutturato e fuori dagli schemi tradizionali.
Mi sono emozionata in scena per la magia che si è creata tra noi e con un pubblico caloroso che ha saputo empatizzare. Devo ringraziare per questo anche il nostro regista, il bailaor nonché attore, Manfredi Gelmetti che ci ha saputi dirigere con grande maestria.
La sera seguente abbiamo voluto dedicarci e dedicare una serata flamenca con atmosfere sudamericane attraverso un “viaggio” poetico e musicale spaziando dalle letras tradizionali a brani come Volver , da Neruda a Lorca passando attraverso la tradizione spagnola, ballando, cantando, suonando e recitando abbiamo voluto, insomma, trascinare con noi in un vortice di emozioni il pubblico sceltissimo del bed & breakfast letterario “Il Mulino d’Amleto”; un luogo che ci rispecchia molto accogliendo le nostre vite “randagie” con grande calore, facendo sentire i propri ospiti come a casa, non a caso abbiamo voluto intitolare questo spettacolo “Viaje de ida y de vuelta”, un po’ perché il Mulino d’Amleto rappresenta un porto sicuro nelle puntate molfettesi che ricorrono, ma soprattutto richiamandoci a quei cante del repertorio flamenco che dalla Spagna arrivarono fin in Sudamerica per contaminarsi e tornare con questo valore aggiunto, quello stesso che nell’incontro tra culture ci rende più ricchi…
…desideravo concludere il mio intervento con una dedica, la poesia che abbiamo voluto leggere in entrambe le serate che ci hanno visto protagonisti…
È proibito
piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.
È proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realta’.
È proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.
È proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.
È proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.
È proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.
È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perche’ le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.
È proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgono meno della tua,
non credere che ciascuno tiene il proprio cammino
nelle proprie mani.
È proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio’ che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo’ togliere.
È proibito non cercare la tua felicita’,
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.
non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.
Neruda
Da parte nostra non ci resta che ringraziare Daniela per la sua disponibilità, augurandole di portare la sua arte su palcoscenici prestigiosi in tutta Italia per far conoscere questo ballo che è passione, cultura e poesia.
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