MOLFETTA. A SPAZIOLEARTI “IL GIARDINO DELLE MAGIE”

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Molfetta. Insieme alla primavera torna il teatro !

Per la rassegna “PER I SENTIERI DELLA NUOVA SCENA” curata da Vito d’Ingeo, uno spettacolo che parla di amore e felicità. Sabato 25 marzo alle ore 21.00 presso SPAZIOleARTI – Teatrermitage in Via Pia 57/59 Molfetta, Luigi D’Elia e Francesco Niccolini | INTI presentano “ Il giardino delle magie” La storia d’amore di André e Dorine di Francesco Niccolini, costruito e raccontato da Luigi D’Elia.

Regia a cura di Roberto Aldorasi e Francesco Niccolini, luci Paolo Mongelli

Una coproduzione Thalassia – Residenza Teatrale di Mesagne Teatri Abitati – Festival Montagne Racconta, Montagne (TN)

Lo spettacolo è vincitore del Festival Festebà 2015, Ferrara

In un giardino pieno di alberi e fiori, un vecchio sta infornando il pane. Il silenzio pieno di vento porta i ricordi di una felice e vera storia d’amore, quella di André e Dorine. Ispirato a “Lettera a D.”, una delle più belle lettere d’amore di tutti i tempi, tra timo, menta e altre piante, lo spettacolo, di grande poesia, ci parla d’amore e felicità. E tutto mentre il pane cuoce in forno.

Uno spettacolo per ogni età…..

In scena c’è del basilico, del timo, della menta e molte altre piante, un vecchio sta infornando il pane. Si chiama André. è sporco di farina e sorride. Un bambino lo guarda. Il suo nome è Nicolas. Sono vicini di casa, André e Nicolas, una vecchia casa di pietra con il tetto spiovente per la neve. André è il migliore amico di Nicolas. Da grande vorrebbe essere esattamente come lui, vecchio e sorridente. André vive con Dorine. Si amano e vivono insieme da una vita. A casa di Nicolas invece sembra che la felicità sia volata via e il giardino di André è il suo rifugio, ci passerebbe un sacco di tempo perché il pane, burro e marmellata che prepara André è buonissimo, perché l’orto di André nasconde meraviglie, perché in quel giardino il silenzio è pieno di vento e porta i ricordi di una lunga storia d’amore, perché anche se Dorine è molto malata, in quel giardino regna la pace e André è un mago che conosce mille trucchi per far tornare il sorriso.

André e Dorine sono due personaggi esistiti realmente. Lui era André Gorz, lei Dorine Kahn, sua moglie. Lui è stato uno dei massimi rappresentanti della cultura parigina: braccio destro di Jean-Paul Sartre, giornalista economico de “l’Express”, scrittore, massimo esponente del marxismo esistenzialista prima e poi del neonato movimento ecologista, uno dei padri di quello che poi si sarebbe chiamato movimento per la decrescita felice. Quando sua moglie Dorine si ammala di una grave malattia, abbandona Parigi: i due passano gli ultimi decenni della loro vita in campagna, piantando alberi e curando il loro amore. Da questo giardino lui scrive e pubblica “Lettera a D.”, un piccolo libro che diventerà una delle più belle lettere d’amore di tutti i tempi.

L’opportunità per il pubblico di prendersi un momento per sé e sentire con tutti i sensi. «…è una narrazione dalle grandi aspirazioni: parlare d’amore e di felicità. L’aria è intrisa di odori che già stimolano ricordi e sensazioni molto intime, e vedere in scena un vero giardino ci riporta a qualcosa di familiare. Senza pensarci troppo sentiamo che quella storia ci appartiene, prima ancora che Luigi D’Elia, con la sua consueta narrazione lenta e dolce come la cura, pronunci la prima parola. I toni pacati ci permettono, però, di gustare una delicatezza alla quale siamo disabituati, perché ci parla della necessità di soffermarsi sulle cose essenziali della vita. Nicolas dice sempre di voler diventare come il suo vicino di casa André, vecchio e sorridente. Sorridi Nicolas, sorridi sempre, gli dice. E lo guida in un gioco di travasi per cercare di dimostrare che più felicità si dona, più se ne riceve. E allora quale sia la vera ricchezza per un uomo lo intuiamo, se mai l’avessimo dimenticato. E ce lo ricorda anche l’odore del pane, che ormai è pronto. Ciò che rende prezioso questo spettacolo è l’opportunità che da al pubblico di prendersi un momento per sé e sentire con tutti sensi, emozionarsi, ricordarsi da dove viene e dove ritornerà, ma intanto, nel mezzo, c’è tutta una vita da respirare. Nicola Viesti (EOLO)

A fine spettacolo, come consuetudine, verrà dato spazio alla convivialità e al piacere dei sapori per una serata all’insegna del buon teatro e della condivisione.

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