MOLFETTA. L’ AVVICENTE AVVENTURA IN SOLITARIA DEL VELISTA GAETANO MURA

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Molfetta. E’ stato veramente affascinante e coinvolgente, anche per chi velista non è, ascoltare l’ avvincente racconto delle imprese del velista sardo Gaetano Mura, ospite a Molfetta nell’ ambito di un incontro organizzato dalla Compagnia del Mare presso la Fabbrica di San Domenico.

A fare gli onori di casa, Francesco Mastropierro che ha illustrato le molteplici attività della “Compagnia del Mare”, fondata nel 2009 da un gruppo di velisti con una ventennale esperienza “sul mare” spinti dalla voglia di condividere la propria passione e di godere del mare con tutti quanti desiderano provare questa meravigliosa disciplina.

Questo gruppo di appassionati organizza regate, uscite in barca e navigazioni a lungo raggio alla scoperta di nuovi luoghi oltre a realizzare numerose attività di formazione per ragazzi.

Subito dopo ha tracciato la biografia del velista solitario che vanta imprese veramente incredibili, che presuppongono una completa e lunga preparazione fisica e mentale.

Mura, grazie ad un coinvolgente filmato, sembra di stare in barca a vela con lui, soffrire, gioire, tribolare, ammirare il panorama, racconta e si racconta.

Ogni momento della vita quotidiana, anche preparare un semplice caffè con il mare in tempesta, diventa una impresa e si gioisce se si riesce a cucinare un buon piatto di pasta o ci si rammarica se ci si deve accontentare di prodotti liofilizzati.

Il navigatore solitario si è fatto accompagnare nella sua ultima impresa in ordine di tempo, il tentativo di giro del mondo in solitario, senza sosta e senza assistenza, da un uccellino, che diviene protagonista in alcune sequenze del video girato. Gaetano Mura naviga nel Mediterraneo, , scende in Atlantico, doppia il Capo di Buona speranza ed entra nell’ Oceano Indiano. Alcuni problemi all’ imbarcazione lo costringono a fare rotta sul porto di Perth e sfuma così il giro del mondo.

Nonostante non abbia raggiunto questo obiettivo, ne sono stati centrati molti altri: numerosi progetti culturali, collaborazioni con università, impegno ambientale, e sociale, ricerche in campo medico.

Mura è stato sommerso di domande e curiosità da parte del pubblico in merito all’ organizzazione del viaggio, alla solitudine, alla preparazione fisica e  psicologica, ai momenti di gioia e sconforto, ai costi di una impresa simile.

Il navigatore ha affermato che il viaggio in solitudine è la condizione che più gli si addice, che il coppia bisogna supportarsi e sopportarsi perché i momenti di sconforto e abbattimento capitano a tutti. Ha raccontato come si svolgevano le sue giornate, le difficoltà e, attraverso le immagini, sembrava di condividere con lui sentimenti, paure, timori e gioie come quelle date dall’ incontro con i delfini e una balena.

Il rischio va ponderato e le emozioni vanno tenute a bada in una impresa simile, quindi ci vuole molto autocontrollo e disciplina mentale. Bisogna imparare a gestire le energie e a non sprecarle. Ora sta lavorando ad un nuovo progetto che è top secret, ma tante belle iniziative ed avventure bollono in pentola.

Ha affascinato il pubblico presente con il suo racconto, che spinge l’ uomo a mettersi alla prova, ma ponderando rischi e pericoli per quanto è possibile, senza mai sfidare la forza della natura.

A conclusione dell’ incontro ha portato il suo saluto il presidente dell’ Associazione Sailors, l’ing. Francesco Samarelli che ha sottolineato l’ importanza di una progettualità legata al mare, di fare formazione ai giovani, di  intendere il mare come risorsa a 360°.

Noi invece non possiamo che augurare “buon vento” al navigatore oceanico Gaetano Mura per le sue future emozionanti imprese.

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